Il primo Dante in castigliano

Sku
978-88-6274-333-4
21,00 €
Il codice madrileno della «Commedia» con la traduzione attribuita a Enrique de Villena
Autore: Paola Calef
Isbn: 978-88-6274-333-4
Collana: Il cavaliere del leone
Quick Overview
Il codice madrileno della «Commedia» con la traduzione attribuita a Enrique de Villena
Il primo Dante in castigliano
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-333-4
Numero in collana06
CollanaIl cavaliere del leone
AutorePaola Calef
Pagine296
Anno2012
In ristampaNo
DescrizioneIl primo Dante in castigliano
Presentazione di Andrea Fassò ● Introduzione ● I. Il Codice: I.1 Il manoscritto 10186 della Biblioteca Nacional de Madrid ● I.2 Una traduzione testo a fronte ● I.3 Marginalia ● I.4 Altri testi ● II. Intorno alla traduzione: II.1 Status quaestionis ● II.2 Enrique de Villena e la traduzione della Commedia ● II.3 La traduzione nel XV secolo in area iberica ● II. 4 Altre antiche traduzioni castigliane della Commedia ● III. Analisi della traduzione: III.1 La facies testuale ● III.2 Rapporti con la tradizione commentaristica ● III.3 Rapporti stemmatici del secondo modello ● III.4 Alcune caratteristiche della traduzione ● III.5 Aspetti linguistici ● Bibliografia
Il ms. 10186 della Biblioteca Nacional de Madrid è uno dei più antichi testimoni della Commedia (Mad) e ne contiene la prima traduzione castigliana, attribuita a Enrique de Villena (1384 c.-1434). Si offre qui uno studio del manoscritto e una prima complessa indagine sulla traduzione, focalizzata principalmente sulla facies testuale, sulle relazioni stemmatiche e sui rapporti con la tradizione commentaristica. Questo studio fa luce sul modus operandi del traduttore e sulla ricezione di Dante nel Quattrocento spagnolo e in particolare nell’ambiente culturale di Íñigo López de Mendoza (1398-1458), Marchese di Santillana, committente della traduzione.

Paola Calef (Spoleto, 1967), dottore di ricerca in Filologia romanza (Bologna). Si è occupata di traduzione come studiosa di volgarizzamenti medievali e traduzioni umanistiche in castigliano, sui quali ha pubblicato diversi articoli, ma anche come traduttrice dal latino (Ildegarda di Bingen, Cause e cure delle infermità, Palermo, 1997) e dallo spagnolo (Juana Inés de la Cruz, Versi d’amore e di circostanza, Torino, 1995). A questi interessi si è aggiunto negli ultimi anni quello per i libros de caballerías e per la ficción sentimental. Già professore a contratto di Lingua e Letteratura spagnola presso gli Atenei di Bologna, Vercelli e Torino, è oggi Ricercatore di Letteratura spagnola presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Torino.