Diui Claudii ’Apokolokevntwsi~

Curatore: Paolo Giovanni Tarigo
Autore: Lucio Anneo Seneca
Isbn: 978-88-6274-678-6
Collana: Studi e ricerche / ISSN 2723-8954
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Diui Claudii ’Apokolokevntwsi~
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-678-6
Numero in collana140
CollanaStudi e ricerche / ISSN 2723-8954
AutoreLucio Anneo Seneca
CuratorePaolo Giovanni Tarigo
PagineIV-156
Anno2016
In ristampaNo
DescrizioneDiui Claudii ’Apokolokevntwsi~
Nel naufragio che nel corso dei secoli ha colpito la produzione letteraria greco – latina, la satira menippea è certamente uno dei generi che ha pagato maggiormente tale dazio e per questo motivo risulta ancora oggi particolarmente labile e sfuggente alle classificazioni della critica, nell’ordine di modalità, strategie compositive e confini con altri generi quali il romanzo antico, la commedia e la satira. Non a caso questo libello di Seneca, tradizionalmente chiamato Apocolocyntosis, rappresenta l’unico esempio latino di satira menippea integralmente superstite che nel nostro caso fornisce un’esilarante parodia della morte e soprattutto della divinizzazione dell’imperatore Claudio. Scritta con ogni probabilità nel 54 d. C., subito dopo il decesso del suddetto princeps cui Seneca doveva il doloroso esilio in Corsica, e quindi motivata da ragioni di astio personale, la satira sviluppa il citato fine dissacratorio della figura di Claudio non solo mediante la bizzarra vicenda della sua ridicola condanna agli inferi, ma anche attraverso una comicità determinata da giochi linguistici e metapoetici, proverbi, commutazione di codice linguistico, distorsione ridicolizzante di versi epico – tragici solenni, alternanza di registri stilistici. Il tutto come frutto non solo dei canoni di un genere così misterioso come quello menippeo, ma forse anche della parodia, da parte di Seneca, del gusto poetico barocco e turgido imperante nell’età argentea dell’impero.

Paolo Giovanni Tarigo, dottore in filologia classica presso l’Università di Genova, collabora con riviste accademiche e ha pubblicato svariati contributi e saggi di carattere letterario. I suoi interessi spaziano dalla letteratura greca ellenistica al periodo tardo – antico, con particolare rilievo per la poesia di Callimaco sotto il profilo filologico (boupovro~. A proposito di un luogo di Berenivkh~ plovkamo~, Maia 2011) e negli aspetti metapoetici (Callimaco, il dio e i Traci pulitori di mense, Maia 2015), nonché anche nelle loro proiezioni in autori latini arcaici (Echi metapoetici callimachei nei Saturarum libri di Quinto Ennio?, Maia 2013) e tardi (Alcune variazioni claudianee della topica allegoria della nave, Maia 2012). Si è occupato inoltre della satira menippea di età imperiale e dei relativi caratteri nelle opere di Seneca, Petronio e Luciano e nel 2012 ha curato la prima e unica traduzione integrale con commento del Bellum Finariense dell’umanista Giovan Mario Filelfo, opera rimasta inedita dal 1447. È infine membro scientifico della SIAC (Société Internationale des Amis de Cicéron).