Giorgio Vasari tra prosa e poesia

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978-88-6274-738-7
17,00 €
Autore: Enrico Mattioda
Isbn: 978-88-6274-738-7
Collana: Contributi e proposte ISSN 1720-4992
Giorgio Vasari tra prosa e poesia
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-738-7
Numero in collana95
CollanaContributi e proposte ISSN 1720-4992
AutoreEnrico Mattioda
Pagine188
Anno2017
In ristampa
DescrizioneGiorgio Vasari tra prosa e poesia
Riconoscere che Giorgio Vasari è stato uno scrittore, e anche un grande scrittore, potrà sembrare ad alcuni un’operazione ridondante: tuttavia, anche negli ultimi anni non sono mancate le accuse al suo stile, per arrivare fino a dubitare sul fatto che sia stato lui a scrivere le Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori. Questo libro vuole riconsiderare la carriera di Vasari scrittore da vari punti di vista: quello del prosatore che supera la tradizione locale fiorentina senza approdare al bembismo, e quello del poeta che svaria tra generi poetici molto diversi (dall’epistola in ottave, alle sonettesse, ai capitoli in terza rima, agli sciolti secondo la lezione del Tolomei, ecc.), anche in questo caso rifiutando il petrarchismo. Uno scrittore a tutto tondo, dunque, che usa la maschera del pittore come “sprezzatura” per far accettare la sua prosa fondata sull’eclettismo, dove convivono generi che la tradizione considerava diversi, come la storia, la biografia, la novella, l’ecfrasi, le iscrizioni. Ma all’interno di questo percorso occorre riconoscere che Vasari ha meditato sugli storici fiorentini (e Machiavelli in particolare) probabilmente fin dalla sua permanenza a Roma agli inizi degli anni Trenta del Cinquecento, ha poi messo a punto la prima edizione delle Vite quando serviva i Farnese a Roma negli anni Quaranta e intendeva pubblicare l’opera a Venezia dedicandola a Vittoria Colonna. Soltanto sviluppi ulteriori della sua vicenda biografica lo portarono a entrare al servizio di Cosimo I de’ Medici alla fine del 1554. Da allora e non prima sarà legato alla celebrazione culturale di Firenze e dei Medici. Il presente volume cerca inoltre di illuminare i difficili rapporti di Vasari con Pietro Aretino, la collaborazione al teatro e la celebrazione di un’attrice come Flaminia romana, la funzione dell’invidia all’interno della storia e dei rapporti tra artisti e committenza, la precoce fortuna di Vasari come ispiratore di una novella di Bandello.

Enrico Mattioda insegna Letteratura italiana presso l’Università di Torino. La sua ricerca scientifica, inizialmente orientata verso la letteratura del XVIII secolo (tra gli altri studi, Teorie della tragedia nel Settecento, Modena, Mucchi, 1994 e varie edizioni di testi settecenteschi), si è poi rivolta verso il Novecento, con particolare attenzione all’opera di Primo Levi e alla letteratura della deportazione (L’ordine del mondo: saggio su Primo Levi, Napoli, Liguori, 1998; Levi, Roma, Salerno Editrice, 2011). Da vari anni si occupa di cultura e letteratura artistica del XVI secolo (con Mario Pozzi è autore di Giorgio Vasari storico e critico, Firenze, Olschki, 2006) e ha curato l’edizione critica delle Poesie di Vasari apparsa in questa collana. È segretario di redazione del «Giornale storico della letteratura italiana» e fa parte del comitato scientifico di «Laboratoire italien».