«L’inconsolabile» Pavese, il mito e la memoria

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978-88-6274-464-5
15,00 €
Autore: Beatrice Mencarini
Isbn: 978-88-6274-464-5
Collana: I libri di "Levia Gravia" / ISSN 2611-5395
«L’inconsolabile» Pavese, il mito e la memoria
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-464-5
Numero in collana14
CollanaI libri di "Levia Gravia" / ISSN 2611-5395
AutoreBeatrice Mencarini
PagineXXIV-60
Anno2013
In ristampaNo
Descrizione«L’inconsolabile» Pavese, il mito e la memoria
Ringraziamenti • Introduzione – Orfeo. Una proiezione pavesiana • Mnemosyne e religio mortis • Il sacro e il profano • Conclusioni • Bibliografia
L’Orfeo di Pavese ha un destino, una “rupe” che gli grava sulle spalle: l’esser poeta. Il destino di colui che canta la vita e la morte è isolamento, esclusione, allontanamento; ma, al tempo stesso, la poesia è il mezzo per superare il limitato orizzonte dell’Io e giungere alla vastità del Sé universale che dà senso e salvezza alla vita dell’uomo. Partendo dal mito classico di Orfeo e dall’Inconsolabile pavesiano l’autrice presenta un’originale analisi del rapporto di Pavese con il mito attraverso diversi filtri interpretativi. Furio Jesi, la religio mortis e il suo tormentato rapporto con il mitologo ungherese Károly Kerényi, la concezione pavesiana dell’esperienza come reminescenza soggettiva, il ruolo salvifico di Mnemosyne, il rimorso dei salvati nella Casa in collina, i simboli iniziatici della luna, del fuoco e del nudismo, l’impegno editoriale alla collana viola, le affinità con Mircea Eliade… fino ad arrivare al bisogno ontologico di Pavese di religio e di sacrum come punti cardinali della sua vita e della sua poetica. Un’immagine “altra” e diversa di Pavese che lo accompagna attraverso un lungo viaggio iniziatico nel “regno delle madri” fino alla tragica discesa nel gorgo della morte.

Beatrice Mencarini ha studiato all’Università degli Studi di Firenze laureandosi con il professor Gianni Venturi. La sua tesi di laurea, da cui nasce questo libro, ha vinto il Premio Letterario Cesare Pavese 2011. Attualmente sta svolgendo il dottorato di ricerca in Italianistica presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e alterna il lavoro di ricercatrice a quello di giornalista.