La vita di S. Alessio

Sku
978-88-6274-592-5
16,00 €
Descritta e arricchita con divoti episodi dal marchese Antongiulio Brignole Sale
Curatore: Anna Maria Pedullà
Isbn: 978-88-6274-592-5
Collana: Manierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
Quick Overview
Descritta e arricchita con divoti episodi dal marchese Antongiulio Brignole Sale
La vita di S. Alessio
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-592-5
Numero in collana18
CollanaManierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
CuratoreAnna Maria Pedullà
PagineLII-100
Anno2015
In ristampaNo
DescrizioneLa vita di S. Alessio
Quando esce per i tipi del Peri nel 1648 a Genova La Vita di Sant’Alessio, l’esperienza letteraria di Antongiulio Brignole Sale volge ormai alla fine, e con la letteratura anche la sua vita pubblica, che probabilmente gli avrebbe aperto la via del dogato della Repubblica di Genova. Il romanzo del giovane romano di famiglia ricca e illustre, che rinuncia alla sposa e alle agiatezze della casa paterna per dedicarsi esclusivamente a Dio con una vita di preghiera, miseria e penitenza, è forse una storia profondamente iscritta nell’anima del suo autore. Il soggetto deriva da una delle più famose leggende cristiane, moltiplicatesi specialmente nel medioevo romanzo e approdate al mondo letterario in Francia con la Vie de st. Alexis e in Italia con La Vita di s. Alessio di Bonvesin della Riva. Brignole continua il percorso intrapreso con Maria Maddalena peccatrice e convertita del 1636, costruendone un “doppio”, che al pari dell’opera precedente esalti la fede, la vita ascetica, la penitenza. Il Sant’Alessio del nobile scrittore ligure è “gemello” di Maria Maddalena non solo per i temi trattati, che provengono dal repertorio agiografico, ma specialmente per le forme, in cui il raffinato autore barocco attua il trionfo dell’amplificatio e delle argutezze metaforiche. Il tessuto narrativo, scarno e lineare, si arricchisce così di numerosissimi figuranti che rendono la pagina letteraria più visiva che mai. Così come nella Maddalena, anche nel S. Alessio Brignole costruisce il racconto come una sorta di galleria di quadri che raffigurano le vicende dei protagonisti con l’uso illusionistico del tromp l’oeil, con l’iperdescrittivismo o con intensi contrasti coloristici. Il lettore non deve solo esser persuaso dalla forza degli exempla, ma è chiamato ad ammirare la ricchezza e la bellezza delle loro forme. E la lettura può svolgersi in totale libertà, trasgredendo anche la successione lineare e temporale degli eventi, poiché ogni segmento narrativo è costruito nella sua autonoma perfezione.

Anna Maria Pedullà è ricercatrice a tempo indeterminato dell’ssd “Critica letteraria e Letterature comparate”; è titolare dal 1992 dell’insegnamento di “Metodologia e Storia della Critica letteraria” e in seguito anche di quello di “Letterature comparate” presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Componente del Dipartimento di Studi letterari, linguistici e comparati del suddetto Ateneo, fa altresì parte del suo Collegio Dottorale. Membro dell’ADI e della Compalit, si occupa in particolare di teoria del romanzo, di letteratura barocca italiana ed europea. È autrice di numerosi saggi e volumi e tra i più recenti: Il romanzo barocco ed altri scritti Napoli, Liguori, 2001 (I) e 2004 (II); Romanzi e parodie di Ferrante Pallavicino per la Collana “Classici Italiani” diretta da G. Bàrberi Squarotti, Torino, Utet, 2009. Per le Edizioni dell’Orso di Alessandria ha di recente curato l’editio princeps de Il Calloandro fedele di G. A. Marini. L’opera è stata pubblicata in due volumi, il primo nel 2011 e il secondo nel 2012.