Le muse in giardino. Il paesaggio ameno nelle opere di Giovanni Boccaccio

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88-7694-646-2
17,00 €
Autore: Maria Elisa Raja
Isbn: 88-7694-646-2
Collana: L'infinita durata. Saggi e testi di letteratura italiana / ISSN 2612-3010
Le muse in giardino. Il paesaggio ameno nelle opere di Giovanni Boccaccio
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-646-2
Numero in collana06
CollanaL'infinita durata. Saggi e testi di letteratura italiana / ISSN 2612-3010
AutoreMaria Elisa Raja
Pagine216
Anno2003
In ristampaNo
DescrizioneLe muse in giardino. Il paesaggio ameno nelle opere di Giovanni Boccaccio
All’interno delle opere boccacciane, volgari e latine, il locus amoenus e il giardino hanno una presenza rilevante, con molteplici e pregnanti significati. Nel saggio si analizzano prima gli elementi e i modi propri dello sfondo ameno, al fine di individuare i caratteri costanti e i procedimenti retorici coinvolti nell’impiego del topos, si passa poi all’interpretazione dei rapporti tra la varietà del paesaggio naturale e le situazioni drammatiche. Sugli sfondi ameni, infatti, molti personaggi vivono una serie di avventure del corpo e dell’anima, entrando in relazione con l’altro, confrontandosi, in alcuni casi allontanandosene arricchiti. In particolare, attraverso la rappresentazione di personaggi che nel locus amoenus-giardino acquisiscono consapevolezza di sé ed entrano in contatto con il ‘raccontare’, Boccaccio (talvolta mettendo in gioco il narratore stesso) ha l’occasione per parlare del fare letteratura e di un ‘progetto’ di vita e di arte. Non solo dunque il locus amoenus-giardino riflette l’aspirazione al bello - che è implicita anche in un’idea di letteratura, fatta di progressivi avvicinamenti alla perfezione -, ma diviene in alcuni momenti occasione ‘metaletteraria’ e allusiva di un modello ideale di vita.
Maria Elisa Raja si è laureata presso l’Università degli Studi di Milano, discutendo una tesi in Letteratura italiana di argomento boccacciano. Ha poi conseguito il Dottorato di ricerca in Storia della lingua e letteratura italiana, con uno studio sul Paradiso degli Alberti di Giovanni Gherardi da Prato. Attualmente collabora con il Dipartimento di Filologia moderna dell’Università degli Studi di Milano.