"Rime Volgari" non più date in luce (Venezia, 1549)

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978-88-6274-710-3
30,00 €
Curatore: Luciana Borsetto
Autore: Ludovico Paschale da Catharo Dalmatino
Isbn: 978-88-6274-710-3
Collana: Manierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
"Rime Volgari" non più date in luce (Venezia, 1549)
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-710-3
Numero in collana20
CollanaManierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
AutoreLudovico Paschale da Catharo Dalmatino
CuratoreLuciana Borsetto
PagineXXIV-216
Anno2016
In ristampaNo
Descrizione"Rime Volgari" non più date in luce (Venezia, 1549)
L’evolversi del petrarchismo peninsulare e il prestigio nel suo ambito assunto dal volgare italiano come lingua della poesia sono alla base, nella prima meta del Cinquecento, dell’affermarsi, in un centro geo-politico e culturale di rilievo come Cattaro — avamposto della Serenissima nel dominio dell’Adriatico —, della sperimentazione lirica improntata alla pratica del Bembo. Tutto compreso nel ventennio 1530-1550, l’arco della sua parabola documentabile è contrassegnato dalla produzione di due importanti canzonieri: Rime amorose di Giorgio Bizanti (Venezia 1532) e Rime Volgari di Ludovico Pascale (Venezia 1549), uscito il primo a due anni di distanza dalla princeps bembiana (Rime, Nicolini da Sabbio 1530), punto di avvio, per il Dionisotti, del petrarchismo nel senso stretto del termine, e a un anno dalla sua terza e definitiva impressione, curata da Carlo Gualteruzzi (Rime, Gabriel Giolito de Ferrari 1548). Patria del Bizanti e del Pascale, Cattaro, l’antica Ascrivium della Dalmazia romana, presenta all’epoca il profilo linguisticamente ‘altro’, rispetto a Ragusa e a centri adriatico-orientali come Spalato, Zara o Lesina, segnato dall’assenza della componente slava nella sua tradizione comunicativa illustre. Il codice neolatino del Bizanti alla base delle Amorose sottolinea la contrastante prospettiva lirico-narrativa sottesa all’opus poeticum prodotto, segnalando, nell’andamento parabolico della vicenda che vi si snoda, la sua conformità a quella dell’Auctor Petrarca. In Pascale questo prospettico contrasto viene a mancare, ricomposto nell’adesione manifestata alle diverse forme del classicismo rinascimentale nel duplice codice (latino e volgare) sperimentate, stemperato dal fitto dialogo tra loro, alla maniera del Bembo, ma anche del Trissino, e di Bernardo Tasso, intrattenuto. Il codice neolatino del Pascale offre infatti inusitate movenze classiche a temi e forme delle Rime Volgari, aprendone la declinazione romanza ai moderni microgeneri votivo e pastorale.
Luciana Borsetto ha insegnato Letteratura italiana all’Università di Padova (Dipartimento di Italianistica e DISLL) e all’Université Paris 3 Sorbonne Nouvelle, lavorando sui due versanti dell’Italianistica e della Comparatistica. Ha curato l’ed. di Lettere secolari di Girolamo Muzio (Istituto di Studi Rinascimentali di Ferrara, 1985); di Vita di Galileo di Vincenzio Viviani 1654 (Moretti&Vitali 1992); di Sei primi libri dell’Eneide di Vergilio tradotti a più illustri et honorate donne (Zoppino 1540), e dell’Eneida in Toscano (Torrentino 1560), Forni 2002. Ha tradotto la Judita 1521 del poeta spalatino Marko Marulić (Milano, Hefti 2001). Con Unicopli ha pubblicato L’Eneida tradotta. Riscritture poetiche del testo di Virgilio nel XVI secolo (Milano 1989); con la CLEUP, Tradurre Orazio, tradurre Virgilio. Eneide e Arte poetica nel Cinque e Seicento (Padova 1996). Per le Edizioni dell’Orso (Contributi e proposte. Collana di Letteratura italiana diretta da Mario Pozzi, numeri 9 e 57, sono usciti Il furto di Prometeo. Imitazione, scrittura, riscrittura nel Rinascimento (Alessandria, 1999) e Riscrivere gli Antichi, riscrivere i Moderni e altri studi di letteratura italiana e comparata tra Quattro e Ottocento (Alessandria, 2002). Per le medesime edizioni (Collana Manierismo e Barocco diretta da Guido Baldassarri e Marziano Guglielminetti nn. 3 e 5) hanno visto la luce Italia-Slavia tra Quattro e Cinquecento. Marko Marulić umanista croato nel contesto storico-letterario dell’Italia e di Padova (Alessandria 2004) e Angeleida di Erasmo di Valvasone (Alessandria 2005). Con Angelo Longo Editore è uscito Andar per l’aria. Temi, miti, generi nel Rinascimento e oltre (Ravenna 2009). Altri suoi lavori hanno trovato sede in diverse riviste italiane e straniere.