«Anime divote» e "tragici deliqui"

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978-88-6274-883-4
20,00 €
Lirica e Teatro nelle metamorfosi della "letteratura spirituale" tra Seicento e Settecento
Autore: Elisabetta Selmi
Isbn: 978-88-6274-883-4
Collana: Manierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
Quick Overview
Lirica e Teatro nelle metamorfosi della "letteratura spirituale" tra Seicento e Settecento
«Anime divote» e "tragici deliqui"
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-883-4
Numero in collana23
CollanaManierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
AutoreElisabetta Selmi
PagineVIII-228
Anno2018
In ristampa
Descrizione«Anime divote» e "tragici deliqui"
A ormai quasi mezzo secolo di distanza dalla lungimirante ambizione con cui Giovanni Getto auspicava di veder realizzato per la cultura italiana un risveglio critico pari a quello che in Francia era sortito dall’illustre impresa di Henri Bremond, l’Histoire littéraire du sentiment religieux, molte resistenze inerziali e pregiudizi storiografici, viziati da astratte idiosincrasie ideologiche, sono stati superati, avviando una feconda stagione di studi e congiunture ermeneutiche che hanno via via arricchito il quadro e la conoscenza, attraverso i secoli, della ‘letteratura religiosa’ italiana non più circoscritta soltanto a Dante, Tasso, Manzoni o ai grandi interpreti della spiritualità dei primi secoli. La volontà di perseguire, anche nel campo delle espressioni e delle pratiche letterarie, la coscienza e gli sviluppi di una tradizione cristiana fondativa, quanto il ‘classico’, dei modelli della civiltà occidentale, progressivamente ha imposto nuovi orizzonti critici, con un’attenzione storiografica meno asimmetrica e settoriale, soprattutto nel territorio della modernità dove più drasticamente si era esercitata una certa rimozione laicistica, del ruolo e del significato rivestiti, nella nostra letteratura, da quel rigoglioso pelago sommerso di testi lirici, poematici e oratorii in cui si erano caratterizzate e con cui si erano trasmessi, nell’età di antico regime, forme e generi della scrittura religiosa. Il volume intende collocarsi in tale risveglio di studi e di riflessione critica sui codici culturali con cui fra il Seicento e il Settecento scrittori e scrittrici, sia operanti nel secolo, fra ritrovi accademici e cenacoli di vivace sperimentazione letteraria, sia nei recessi delle mura conventuali, vennero cimentandosi con la ‘parola ispirata’, con contenuti religiosi e con la riscrittura della Bibbia, in un’epoca di rigido controllo cattolico sull’esercizio delle lettere e delle arti, promuovendo la ricerca di nuove forme di espressione nei registri della tradizione lirica e nell’ambito dei generi drammatici, fra oratorio/melodramma e tragedia sacra. Il libro ha cercato d’interrogarsi, attraverso alcuni casi e figure esemplari dei rivolgimenti in atto nel ‘sentire religioso’ e nelle modalità di riappropriazione del ‘sacro’, fra l’età della sperimentazione barocca e quella dell’erudizione e delle riforme arcadiche, su modelli (sui problemi della loro trasmissione e sulle questioni e i dibattiti che ne costituirono il sostrato culturale) intorno ai quali vennero edificandosi nuove tradizioni spirituali: fra il rilancio di un’eredità tassiana da «poeta-teologo» di una lirica veneta moderna post-petrarchistica; i codici lirici, musicali e devoti della riscrittura di un testo capitale della liturgia cattolica, come i Treni di Geremia; l’immaginario e i linguaggi creativi della mistica femminile dell’anéantissement; i riadattamenti drammatici di nuove genealogie e miti biblici nel teatro ‘riformatore’ di Zeno, Granelli e Metastasio.
Elisabetta Selmi insegna Letteratura italiana presso il Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell’Università di Padova. Nei suoi indirizzi di ricerca si è dedicata in prevalenza ad autori e a opere della letteratura e del teatro del Cinquecento, del Seicento e del primo Settecento (Veronica Gambara, Francesco Conti, Telesio, Tasso, Guarini, Casoni, Imperiali, Tassoni, Apostolo Zeno e Metastasio), con escursioni nell’Ottocento (Foscolo, il teatro del «Conciliatore», Fogazzaro). Ha curato varie edizioni di testi: l’Estratto dell’Arte poetica di Aristotile di Metastasio (1999); il Pastor Fido di Guarini (1999; riedizione aggiornata 2014); La magia d’amore di Guido Casoni (2002); il Theoandrothanatos di Francesco Conti (2002); La scacheide di Gregorio Ducchi (2007). Ha pubblicato diverse monografie (fra cui: ‘Classici’ e ‘Moderni’ nell’officina del Pastor Fido, 2001; e Torquato Tasso: il «filosofo cortigiano» e il poeta senza confini, 2017). Ha curato miscellanee di saggi sulla letteratura religiosa (in collaborazione con Erminia Ardissino: Poesia e retorica del sacro fra Cinque e Seicento, 2008 e Visibile Teologia. Il libro sacro figurato in Italia fra Cinquecento e Seicento, 2012) e sulla ricezione degli scritti di Erasmo nella letteratura eterodossa italiana (Enchiridion, il Funus, il De copia). Ultimo in ordine di tempo il volume miscellaneo internazionale, in cui pubblica i suoi studi più recenti su Fogazzaro e il ‘modernismo’ (The poetics of Decadence in fin-de-siècle Italy, Peter Lang, 2017). Si è inoltre dedicata alla letteratura femminile, con tre volumi sulle scrittrici lombarde di antico regime.