Un mito alla corte di Borgogna

Sku
978-88-6274-409-6
16,00 €
Ciperis de Vignevaux in prosa
Curatore: Laura Ramello
Isbn: 978-88-6274-409-6
Collana: Scrittura e scrittori Serie Monografica / ISSN 2611-612X
Quick Overview
Ciperis de Vignevaux in prosa
Un mito alla corte di Borgogna
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-409-6
Numero in collana27
CollanaScrittura e scrittori Serie Monografica / ISSN 2611-612X
CuratoreLaura Ramello
Pagine132
Anno2012
In ristampaNo
DescrizioneUn mito alla corte di Borgogna
Introduzione • Ciperis de Vignevaux e le mises en prose: riscatto di un genere letterario • Ciperis alla corte di Borgogna • Ciperis de Vignevaux: la vicenda testuale • a) La chanson de geste • b) La mise en prose • La lingua • Il manoscritto • L’edizione • I criteri • Testo e traduzione • Bibliografia e sitografia
L’ “autunno del Medio Evo” assistette ad una sorta di ripiegamento nostalgico verso un passato ideale ma non troppo lontano, capace ancora di proporre modelli di comportamento individuale e sociale ad un mondo che invece pareva in progressivo dissolvimento. Oltre ad impregnare nuovi tipi di scrittura, questo atteggiamento si concretizzò in ambito letterario nei rimaneggiamenti di romanzi e canzoni di gesta, la cui riscrittura diventò gesto culturale distintivo di alcuni milieux, in special modo le corti d’Anjou e di Borgogna. Per la particolare tematica trattata, il romanzo di Ciperis de Vignevaux è esemplare degli interessi politici e culturali di Filippo il Buono e del suo gusto per la ricostruzione storica del lignaggio familiare; esso veniva a rappresentare un modello di potere che riesce ad imporsi, nonostante le difficili e sofferte lotte contro il sovrano. In questo senso, il legame tra gli avvenimenti contemporanei e quelli delle cronache dell’antico regno merovingico si fa tutt’uno col gusto di una corte che, sul ripensamento del romanzo storico, aveva costruito la propria immagine, dinamica e immaginifica. Il format della biografia romanzata viene così ad imporsi come una tradizione aggiornata dell’archetipo cavalleresco in un’ottica che è innanzi tutto ‘pedagogica’, consistente nella programmatica esaltazione dell’assioma della nobiltà guerriera, basato sugli ideali di onore, prodezza, cortesia e fede, magnificati proprio nel momento in cui si stavano facendo sempre più precari. Il romanzo di Ciperis de Vignevaux viene qui pubblicato per la prima volta ed è corredato di traduzione italiana a fronte e commento linguistico-letterario.

Laura Ramello è ricercatrice in Filologia e Linguistica Romanza presso l’Università degli Studi di Torino. I suoi ambiti di ricerca sono, fra gli altri, il teatro medievale, i romanzi cavallereschi, i volgarizzamenti turpiniani oitanici, le versioni vernacole della Bibbia e dei classici latini, la letteratura didattico-scientifica, i miti nel medioevo, con la pubblicazione di studi e l’edizione di testi in latino medievale, italiano e sue varietà dialettali, antico francese, francoprovenzale, provenzale, catalano, spagnolo. Di recente ha pubblicato, in collaborazione con Marco Piccat, il Livre du Chevalier Errant di Tommaso III di Saluzzo (2008) e l’Histoire de Griseldis (2011). Ha appena curato per il Laboratoire Langues, Littératures, Sociétés dell’Université de Savoie l’edizione dei Ludi Sancti Nicolai in francopovenzale, inizio XV secolo (2011). Per le Edizioni dell’Orso ha curato il saggio su Il Salterio italiano nella tradizione manoscritta, con edizione critica della versione veneta (1997) e, insieme a Marco Piccat, il volume Epica e cavalleria nel Medioevo. Atti del Seminario Internazionale (Torino, 18-20 novembre 2009), (2011), edito in questa collana.