Compendio di storia ungherese

Sku
978-88-6274-915-2
20,00 €
Premessa di Amedeo Di Francesco
Autore: Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Isbn: 978-88-6274-915-2
Collana: ISTER / ISSN 2612-2286
Quick Overview
Premessa di Amedeo Di Francesco
Compendio di storia ungherese
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-915-2
Numero in collana05
CollanaISTER / ISSN 2612-2286
AutoreGizella Nemeth Papo, Adriano Papo
PagineX-250
Anno2019
In ristampa
DescrizioneCompendio di storia ungherese
Il volume ripercorre il cammino compiuto dall’Ungheria dall’arrivo dei magiari nel bacino dei Carpazi (fine IX sec.) ai giorni nostri, passando attraverso una serie di tappe che corrispondono a momenti cruciali della sua ricca e variegata storia politica, economica e culturale. Nell’anno 1000 (o 1001) i magiari, un popolo appartenente al ceppo linguistico ugrofinnico, fondarono con Stefano I un regno cristiano, destinato ad assurgere al livello di grande potenza europea, che avrebbe però perso l’indipendenza e l’unità territoriale con la battaglia di Mohács del 1526, subendo le dominazioni asburgica e ottomana. Cacciati gli ottomani (tra la fine del XVII sec. e l’inizio del XVIII), l’Ungheria rimase però legata agli Asburgo, scendendo al livello di mera provincia austriaca. Il risveglio politico d’inizio Ottocento e la conseguente guerra d’indipendenza del 1848-49 costituirono pertanto una reazione della nazione magiara all’assolutismo asburgico. L’Ungheria riconquistò parzialmente la propria sovranità col “compromesso” con l’Austria del 1867, che avrebbe promosso la modernizzazione del paese ma non lo sviluppo della democrazia e la giustizia sociale. Lo stato magiaro fu quindi trascinato nel crollo dell’impero asburgico con l’inevitabile trauma delle perdite territoriali previste dal trattato del Trianon. Alle brevi esperienze della repubblica “borghese” di Mihály Károlyi e di quella “sovietica” di Béla Kun, che la rimpiazzò, seguirono gli anni della reggenza di Miklós Horthy, il cui avvicinamento alla Germania sarebbe costato all’Ungheria l’ingresso nel secondo conflitto mondiale, l’occupazione tedesca e il dramma dell’Olocausto. La “sovietizzazione” del paese che ne seguì produsse un duro regime stalinista che sfociò nell’insurrezione popolare del ’56, duramente repressa dai carri armati sovietici con la complicità di János Kádár, il quale avrebbe poi guidato il paese fino alla transizione del 1987-90, che ha riportato in Ungheria la democrazia e il liberismo. Questo Compendio di storia ungherese ci presenta dunque l’Ungheria come protagonista di una storia che si dipana da quella più vasta d’Europa, alla quale essa è intimamente legata.
Gizella Nemeth Papo si è laureata in Storia presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha fondato e presiede il Centro Studi Adria-Danubia di Duino Aurisina (Trieste). È membro della Società Ungherese di Storia. Adriano Papo, già docente dell’Università di Udine, si è laureato in Ingegneria chimica e in Storia presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha conseguito il PhD in Scienze storiche presso l’Università degli Studi di Szeged (Ungheria). È socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale Italoungherese «Pier Paolo Vergerio» di Duino Aurisina (Trieste). È membro estero dell’Accademia Ungherese delle Scienze. È membro del’Associazione Internazionale di Studi Ungheresi e della Società Ungherese di Storia. Gizella Nemeth Papo e Adriano Papo sono autori di numerosi saggi e volumi sui rapporti storico-culturali italoungheresi, con particolare attenzione all’epoca tardomedievale e moderna. Hanno fondato e dirigono i periodici «Quaderni Vergeriani», «Studia historica adriatica ac danubiana» e «Adria-Danubia», nonché la collana di studi e documenti «Civiltà della Mitteleuropa». Hanno organizzato importanti convegni di studi internazionali, curandone la pubblicazione degli atti. Hanno vinto nel 2001 il Premio Internazionale di saggistica «Salvatore Valitutti» per l’opera prima Storia e cultura dell’Ungheria (Rubbettino, 2000). Nel 2014 sono stati insigniti da parte della Repubblica d’Ungheria della Medaglia d’Onore «Pro Cultura Hungarica».