La Dike di Antigone

Sku
978-88-6274-793-6
20,00 €
Autore: G. Aurelio Privitera
Isbn: 978-88-6274-793-6
Collana: Hellenica / ISSN 1825-3490
La Dike di Antigone
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-793-6
Numero in collana65
CollanaHellenica / ISSN 1825-3490
AutoreG. Aurelio Privitera
PagineXVI-200
Anno2017
In ristampa
DescrizioneLa Dike di Antigone
È qui raccolta una parte degli studi e dei contributi di G. A. Privitera, in particolare quelli prodotti dal 1998, anno della sua collocazione fuori ruolo, al 2015. Si tratta di studi, non facilmente accessibili, su autori greci qui disposti in ordine cronologico: Omero, Mimnermo, Saffo, Alceo, Parmenide, Pindaro, Sofocle, Timoteo. Il lavoro instancabile e costante ha portato negli ultimi anni lo studioso a interessarsi della resa testuale e del restauro di passi controversi e ben noti, con l’apporto di un contributo originale e risolutivo. Inoltre, una parte consistente dei suoi studi è stata indirizzata al chiarimento di alcuni aspetti della interpretazione e dell’analisi strutturale. Per questa ragione, per il medesimo autore greco gli studi sono qui distinti per ecdotica ed esegesi.

Grecista italiano, nato a Mineo nel 1928, e dal 1941 vissuto a Roma. Accademico dei Lincei. Si è occupato di Omero, di poesia greca arcaica e aedo-arcaica, di storia del ditirambo. Viva attenzione ha prestato ai rapporti fra poesia, musica e religione: ha rivalutato il ruolo di Laso, poeta, intellettuale e primo teorico della musica (Laso di Ermione nella cultura ateniese e nella tradizione storiografica, Roma 1965); ha sottolineato l’aspetto religioso dell’amore in Saffo (La rete di Afrodite, Palermo 1974); ha ricostruito i miti delle Istmiche (Milano 1982) secondo l’ottica religiosa di Pindaro. La sua tesi, che Dioniso non fu un dio straniero venerato dalle plebi, ma un dio greco venerato anche dalle classi superiori (Dioniso in Omero e nella poesia greca arcaica, Roma 1970) è stata confermata da un’iscrizione di età micenea scoperta a Creta. Con favore è stata accolta dai lettori, dagli spettatori e dai radioascoltatori la sua puntuale e suggestiva traduzione dell’Odissea (Premio 1990 del Ministero dei Beni culturali). Nel saggio sull’Odissea (Il ritorno del guerriero, Torino 2005), ha chiarito che l’epos mirava a raffigurare Odisseo come un guerriero forte, accorto, tenace, valoroso: come un nuovo eroe. Numerosi, negli articoli, i contributi ermeneutici, testuali e metrici (Mimn. 8. 1 e 16 G.-P.; Sapph. 31. 13 e 96. 8 V.; Alc. 70 V.; Pind. Nem. 7.4; Parmen. 1. 22 D.-K.; Soph. Ant. 1140 e 1149).