Marcus Valerius Martialis, in nòster amì∫

Sku
978-88-3613-019-1
20,00 €
Autore: Marco Valerio Marziale, Gian Luigi Ferraris, Luciano Olivieri, Carlo Gallia
Isbn: 978-88-3613-019-1
Collana: Strenne e guide
Marcus Valerius Martialis, in nòster amì∫
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-019-1
Numero in collana95
CollanaStrenne e guide
AutoreMarco Valerio Marziale, Gian Luigi Ferraris, Luciano Olivieri, Carlo Gallia
Pagine376
Anno2020
In ristampaNo
DescrizioneMarcus Valerius Martialis, in nòster amì∫
Perseverare diabolicum? O, invece, omne trinum est perfectum? Se non fosse stato per l’insistenza di un caro amico fubinese, il quale ci ha quasi imposto con benevola prepotenza di concludere con Marziale i nostri ludici esperimenti di tradurre in dialetto (in dialetti, al plurale) testi latini, dopo Orazio e Catullo avremmo chiuso baracca e burattini in ossequio al primo corno del dilemma. Invece, dunque, eccoci ancora qui: Luciano, Carlo e io: Luciano col dialetto mandrogno, Carlo con quello solerino, io con quello fubinese. ‘Non potete trascurare Marziale!’, era stato il perentorio enunciato conativo dell’amico ingegnere. In effetti, Marziale è probabilmente dei tre il più adatto a patire una versione vernacolare alla nostra maniera, in virtù del realismo spesso plebeo e del linguaggio spregiudicato, privo di bellurie retoriche ancorché letterariamente provetto, con cui dipinge e morde la realtà sociale del suo tempo (la Roma del I secolo dell’impero: una città enorme brulicante di ogni sorta di umane debolezze, nefandezze e sofferenze). Marziale non ha la saggezza così umanamente cordiale e filosoficamente impegnata o lo stile sorvegliatissimo di Orazio né la tensione passionale che innerva la coltissima e innovativa liricità di Catullo; è piuttosto quel ‘sapore di uomo’ della sua ‘pagina’ a tentare irresistibilmente chi, come noi, si incaponisca a voler cercare di realizzare, sia pure con la coscienza di una spericolatezza avventurosa, una qualche plausibile corrispondenza di umanità e di stile tra grandi testi del latino (lingua di grande, fondamentale per noi, cultura) e gli audaci corrispondenti in vernacolo di aspro sentore monferrin-alessandrino. (…). (dalla Premessa di Gian Luigi Ferraris)