Ammaestramenti e ricordi, Difese, Panegirico

Sku
978-88-3613-151-8
30,00 €
Curatore: Helena Sanson
Autore: Isabella Sori
Isbn: 978-88-3613-151-8
Collana: Contributi e proposte ISSN 1720-4992
Ammaestramenti e ricordi, Difese, Panegirico
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-151-8
Numero in collana120
CollanaContributi e proposte ISSN 1720-4992
AutoreIsabella Sori
CuratoreHelena Sanson
Pagine312
Anno2021
In ristampaNo
DescrizioneAmmaestramenti e ricordi, Difese, Panegirico
Alessandria, 1628: guerre e peste incombono sulla città quando una giovanissima Isabella Sori dà alle stampe l’unica opera che di lei ci è rimasta. Si tratta di tre diversi testi, riuniti in un unico e oggi rarissimo volume. Il primo testo, gli Ammaestramenti e ricordi, è un trattato in forma di lettere scritte da una madre alla figlia, in cui si traccia la condotta ideale che una donna deve tenere nei diversi momenti della sua esistenza: da fanciulla, da sposata e da vedova. Agli attacchi dei critici maligni che le rimproverano, in quanto donna, l’ardire di comporre e pubblicare i propri scritti, Sori risponde con le Difese, nelle quali difende se stessa (e tutto il sesso femminile) dai pregiudizi meschini di cui le donne, allora come oggi, sono spesso vittime. Segue infine il Panegirico, a metà fra testimonianza storica e ritratto idealizzato della città di Alessandria e degli uomini e delle donne che la resero illustre. Della biografia di Isabella Sori non restano che pochissime tracce, ma i suoi scritti dimostrano un livello di erudizione decisamente insolito, tenuto conto della sua giovane età e delle ristrette opportunità educative a cui le donne avevano accesso all’epoca. Possibile che sia proprio lei l’autrice dei testi che circolavano a suo nome? Questa edizione moderna, ampiamente annotata, offre una meticolosa ricostruzione delle fonti citate, restituendo al contempo ai lettori uno spaccato della vita delle donne del tempo. Dopo quasi quattrocento anni di oblio, gli scritti di Isabella Sori tornano alla luce, nella sua città, restituendoci sempre viva la voce di chi rivendica – a dispetto di attacchi ingiusti e infondati – il proprio orgoglio e la propria dignità di donna colta.
Helena Sanson è Professor of Italian, History of Linguistics, and Women’s Studies all’Università di Cambridge. Ha pubblicato i volumi Donne, precettistica e lingua nell’Italia del Cinquecento (Accademia della Crusca, 2007) e Women, Language and Grammar in Italy, 1500-1900 (Oxford University Press for the British Academy, 2011). Ha curato l’edizione moderna di alcuni testi cinquecenteschi di condotta per le donne, quali l’Instituzione della sposa (1587) di Pietro Belmonte (2008), il Ragionamento a Donna Lavinia sua figliuola, della maniera del governarsi ella in corte (1586) di Annibale Guasco (2010) e il Dialogo della instituzion delle donne (1545) di Lodovico Dolce (2015). È co-curatrice dei volumi Women and Gender in Post-Unification Italy: Between Private and Public Spheres (Peter Lang, 2013), Conduct Literature for and about Women in Italy, 1470-1900: Prescribing and Describing Life (Éditions Classiques Garnier, 2016), e Women in the History of Linguistics (Oxford University Press, 2020).