Andai in Italia per cambiarmi l'anima e il corpo

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978-88-3613-120-4
17,00 €
L'immagine del Belpaese nella letteratura di viaggio tra Ottocento e Novecento
Autore: Zorana Kovačević
Isbn: 978-88-3613-120-4
Collana: Slavica / ISSN 2611-5409
Quick Overview
L'immagine del Belpaese nella letteratura di viaggio tra Ottocento e Novecento
Andai in Italia per cambiarmi l'anima e il corpo
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-120-4
Numero in collana27
CollanaSlavica / ISSN 2611-5409
AutoreZorana Kovačević
PagineX-170
Anno2021
In ristampaNo
DescrizioneAndai in Italia per cambiarmi l'anima e il corpo
Questo volume si prefigge di ricostruire le rappresentazioni dell’immagine dell’Italia, della sua cultura e della sua letteratura nell’odeporica serba dell’Ottocento e del Novecento, in un periodo compreso fra il 1868 e il 1972, un arco di tempo che abbraccia più di un secolo testimoniando cambiamenti e sviluppi all’interno di questo fenomeno. A giudicare dal materiale disponibile, l’Italia, soprattutto per le sue bellezze e la sua cultura, ha un ruolo abbastanza importante nella tradizione serba. Oltre che di letterati, i quali costituiscono senz’altro il nucleo più consistente, il Belpaese è anche meta favorita di diplomatici, giornalisti, storici, medici, studiosi d’arte e pittori, avvocati, professori e insegnanti, intellettuali politicamente impegnati, traduttori e tanti altri. Certamente le occasioni e le motivazioni di questi viaggiatori spesso sono diverse l’una dall’altra; è stato tuttavia possibile svolgere un discorso unitario sul corpus preso in esame, e indagare la molteplicità delle singole voci cercando dei punti di contatto nelle ragioni che inducono a visitare l’Italia. Intraprendere un vero e proprio tour culturale e artistico, ammirare le bellezze naturali e cercare le tracce del passato sono certamente fra gli elementi comuni. In queste pagine un ruolo importante è riservato alla ricezione della letteratura italiana da parte di alcuni viaggiatori, soprattutto Miloš Crnjanski. Parlare dell’Italia nelle proprie testimonianze non solo significa rendere omaggio ai grandi classici Dante e Tasso, ma anche interessarsi a personaggi meno ovvi, come Cecco Angiolieri e Giuseppe Gioachino Belli.
Zorana Kovačević si è laureata in Lingua e Letteratura italiana e Lingua e Letteratura serba all’Università di Banja Luka (Bosnia ed Erzegovina) dove dal 2009 insegna letteratura e cultura italiana. Ha conseguito la laurea magistrale in Italianistica all’Università di Belgrado e in seguito il Dottorato di Ricerca in Scienze umanistiche, indirizzo italianistico, all’Università di Trieste con una tesi intitolata Mediazioni culturali: letteratura e società italiane nell’odeporica serba ed europea tra Ottocento e Novecento. La sua ricerca è incentrata sulla letteratura di viaggio, sui rapporti culturali e letterari italo-serbi, e sulla produzione di Alba de Céspedes.