L'arte del parodiare

Ricerche sulla parodia in Aristofane
Autore: Pietro De Sario
Isbn: 978-88-6274-744-8
Collana: Il carro di Tespi / ISSN 2611-3570
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Ricerche sulla parodia in Aristofane
L'arte del parodiare
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-744-8
Numero in collana04
CollanaIl carro di Tespi / ISSN 2611-3570
AutorePietro De Sario
PagineX-150
Anno2017
In ristampaNo
DescrizioneL'arte del parodiare
La parodia, lungi dall’essere una mera ‘industria’ del divertimento, è un’arte complessa e prodigiosa, uno ‘spazio’ in cui entrano in libero contatto forme e stili eterogenei, materiali disparati, in una sorta di impasto paradossale: nel mondo parodico non c‘è più distanza tra ciò che è alto e ciò che è basso, tra ciò che è nobile e ciò che è meschino. Aristofane, il più prestigioso commediografo greco, fa della forma parodica uno degli elementi peculiari e fondanti della sua poetica. Siamo nell’Atene del V secolo a.C. La messinscena delle commedie è parte essenziale delle feste in onore di Dioniso: il ‘testo’ aristofaneo agisce in un luogo ben determinato, il teatro, frequentato da migliaia di Ateniesi di differente estrazione socio-culturale. Nella commedia intitolata Ecclesiazuse (vv. 1154-1156), lo stesso poeta distingue due gruppi di spettatori, l’élite dei «cólti» e la grande (e rozza) massa dei «ridanciani»: gli uni e gli altri saranno stati destinatari – a livelli diversi, corrispondenti ai loro disomogenei livelli di competenza – dei numerosissimi giochi parodici esperiti da Aristofane. C’è di più. Il poeta comico riversa la sua verve parodica su tutto e su tutti (Omero, la lirica arcaica, l’opera di Erodoto, l’oratoria politica e, eminentemente, il teatro tragico); e inoltre, in virtù della pluridimensionalità del genere teatrale, egli affida la riuscita delle sue parodie a quella interazione tra segni diversi (parola, scena, metro ecc.) che costituisce il tratto specifico del testo spettacolare.

Pietro De Sario è dottore di ricerca in Italianistica e Filologia classico-medievale (Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia). Si è laureato in Lettere classiche presso l’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro», discutendo una tesi in Letteratura greca con il Prof. Giuseppe Mastromarco. Ha partecipato, in qualità di relatore, a Giornate di studio e Convegni: recentemente, è stato relatore alla Graduate Conference (dal titolo Lingua orale e parola scenica) organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Pavia (novembre 2016). Linee di ricerca: civiltà teatrale ateniese; commedia greca; intertestualità (citazioni, allusioni, parodie) nella commedia di Aristofane. Pubblicazioni recenti: Prassagora: da nome storico a nome ‘parlante’, «Sileno» 42/1, 2016.