Foglie per un anno

Il volume Foglie per un anno celebra la potenza suggestiva dell’«immersione nel flusso della memoria intrapreso deliberatamente», un viaggio a ritroso cominciato nel 2005, in occasione della Lezione per il conferimento del Premio annuale della Fondazione Sapegno, che contemporaneamente incorpora «fogli evocativi del decennio piemontese» (i Minima personalia, poi pubblicati su Belfagor 2006 e 2007) e instaura scambi e integrazioni di passato e presente sul filo di associazioni mentali con straordinaria ricchezza di rimandi culturali. Puntigliosamente e rigorosamente organizzato cronologicamente per mesi e stagioni (per terminare il 31 dicembre 2006), il “non-libro” di Giorgio Melchiori riapre discorsi che, risalendo persino al decennio precedente a quello piemontese, “recuperano”, “aggiornano” e rivivificano il gusto per saperi diversi intimamente correlati: da quello letterario (da San Brandano a Dante, a Shakespeare, al Settecento inglese, a Browning, a Yeats, a Joyce, al Modernismo, a Seamus Heaney) a quello per le arti visive (da Giotto a Masaccio, a Bosch, a Michelangelo, a Medardo Rosso, a Guttuso e, per il cinema, a Godard e Pasolini), a quello per la musica (da Mozart a Schumann, a Schoenberg), tanto più coltivato quanto più il senso della vista veniva limitandosi. Opera ancora in corso, «opera aperta all’opera», tesa a rilanciare il senso di “emozioni e sentimenti” che emergono «dalla palude, foglie ingiallite e macerate» qui salvate e felicemente riproposte.