ISBN | 978-88-3613-403-8 |
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Numero in collana | 203 |
Sottocategoria | Letteratura spagnola |
Collana | Fuori Collana |
Curatore | Claudia Demattè, Daniele Crivellari, Stefano Pradel |
Pagine | XXVI-206 |
Anno | 2023 |
In ristampa | No |
I saggi di Pietro Taravacci qui raccolti in occasione del suo settantesimo compleanno intendono costituire una muestra rappresentativa della sua produzione scientifica, che fin dagli anni Ottanta ha contribuito instancabilmente ad alimentare il dibattito critico nell’ambito dell’ispanismo italiano e internazionale. In ognuno dei dodici lavori che compongono questo volume si avverte la fitta rete di sguardi e posture ermeneutiche che l’omaggiato ha saputo adottare ogni qualvolta si è approcciato a un testo: come editore, come studioso o come traduttore. In questa prospettiva, e in allusione al proverbio di Sem Tob citato nel titolo, l’intento di questa silloge è quello di evidenziare l’alito critico che ha supportato l’attitudine di Pietro Taravacci di fronte a ogni manifestazione testuale, per mezzo di quel «fablar» che, pur opponendosi apparentemente al «callar», in realtà lo sostanzia e lo spiega.
Claudia Demattè è professore ordinario di Lingua e traduzione – Lingua spagnola all’Univer-sità di Trento e direttrice del progetto internazionale dedicato alla pubblicazione dell’opera completa di Juan Pérez de Montalbán. Tra le varie edizioni critiche di commedie del Siglo de Oro che ha pubblicato, ricordiamo El sufrimiento premiado di Lope de Vega. Ha inoltre dedicato numerosi studi ed edizioni al romanzo cavalleresco spagnolo e alla sua riscrittura nel teatro del sec. XVII.
Daniele Crivellari è professore ordinario di Letteratura spagnola presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Salerno. I suoi interessi si concentrano specialmente sulla letteratura del Siglo de Oro spagnolo e in particolare sul teatro, al quale ha dedicato un centinaio tra edizioni critiche, volumi e articoli scientifici.
Stefano Pradel è docente a contratto presso l’Università degli Studi di Trento. La sua ricerca è incentrata sulla poesia contemporanea, in particolare a partire dagli anni ’50. Nel 2018 ha vinto il XVIII Premio Gerardo Diego de investigación literaria con un lavoro su José Ángel Valente e nel 2023 ha ricevuto il X Premio Benno Geiger per la traduzione poetica, sezione “giovane traduttore”.