«Dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte»
ISBN | 978-88-6274-806-3 |
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Numero in collana | 01 |
Collana | Medievalismi / ISSN 2724-6426 |
Curatore | Roberta Capelli, Alice Ducati |
Pagine | 152 |
Anno | 2021 |
In ristampa | Sì |
Descrizione | «Dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte» |
È un paradosso soltanto apparente che uno dei grandi autori del Modernismo quale Ezra Pound abbia fatto risuonare e rivivere nei suoi versi la voce dei poeti del passato, tra cui in particolare Dante, e vada perciò annoverato anche tra i massimi esponenti del Medievalismo. Appassionato studente di letteratura medievale, Pound ne è stato per qualche tempo anche insegnante, ma soprattutto ha continuato ad amarla per tutta la vita, professandola con le parole del poeta, secondo la vocazione di un genio e di un magistero artistico capace di rendere nuova la tradizione dei cosiddetti “secoli bui” e di ritrovarne il “dettaglio luminoso”. Nei corsi e ricorsi storici i nani sulle spalle dei giganti del noto detto medievale diventano a loro volta giganti nella modernità: così Dante grazie a Virgilio e ai trovatori provenzali, così Pound grazie agli stessi trovatori e a Dante. I contributi di affermati specialisti e di giovani ricercatori raccolti in questo volume fanno nuova luce sulla presenza del Fiorentino nell’opera dell’Americano e confermano nel tempo l’epiteto dantesco di miglior fabbro attribuito a Pound da Thomas Stearns Eliot.
Roberta Capelli insegna Filologia romanza all’Università di Trento. Specialista di lirica delle Origini ed ecdotica dei canzonieri, i suoi lavori riguardano la tradizione manoscritta e poetica in ambito galloromanzo, italiano e iberico. Ha dedicato numerosi studi alla produzione allegorica in antico e medio-francese, soprattutto le moralizzazioni di materia ovidiana e i bestiari. Un filone importante delle sue ricerche verte sulla ricezione del Medioevo nei secoli successivi, in particolare sul neotrobadorismo europeo e sul medievalismo nell’opera di Ezra Pound. Alice Ducati è cultrice della materia in Filologia romanza presso l’Università di Trento, dove ha conseguito il titolo di dottoressa di ricerca in “Le forme del testo” con una tesi sulla diffusione della materia troiana in Italia nel Medioevo, argomento al quale ha dedicato articoli pubblicati su riviste di settore e in collettanee internazionali. I suoi interessi scientifici approfondiscono inoltre questioni di filologia dantesca, con particolare riguardo alla tradizione manoscritta delle Rime di Dante.