Divino, femminile, animale. Yogini teriantropiche

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978-88-3613-046-7
30,00 €
Autore: Chiara Policardi
Isbn: 978-88-3613-046-7
Collana: Asiatica / ISSN 2611-3724
Divino, femminile, animale. Yogini teriantropiche
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-046-7
Numero in collana11
CollanaAsiatica / ISSN 2611-3724
AutoreChiara Policardi
Pagine292
Anno2020
In ristampaNo
DescrizioneDivino, femminile, animale. Yogini teriantropiche
Nell’India medioevale le yoginī sono figure elusive: al contempo donne e dee, ritratte con seducenti corpi femminili ma con volti animali, si manifestano in luoghi ai confini della natura selvaggia, spesso a seguito di rituali trasgressivi. Appaiono in gruppo, se non adeguatamente propiziate sono terribili, ma possono elargire la conoscenza suprema ai loro devoti. Il culto delle yoginī, oggetto di studi indologici solo da tempi relativamente recenti, fiorisce attorno al VII-VIII secolo nell’ambito di tradizioni legate al dio Śiva e strettamente associate al fenomeno tantrico. Queste ambivalenti figure divine rivestono infatti un ruolo decisivo in diversi testi dell’antica letteratura tantrica śaiva. Grazie al patrocinio dei sovrani, per tali dee furono eretti in tutto il subcontinente indiano templi in pietra dalle caratteristiche uniche: privi di tetto e a pianta circolare, sono per noi monumentali attestazioni dell’importanza e dell’estensione del fenomeno. Questo libro indaga la forma composita delle yoginī, che accosta tratti umani e animali in una singola figura. Avvalendosi di fonti testuali e iconografiche, in una peculiare prospettiva di studio sinora mai adottata, esplora le valenze e i significati del teriomorfo: perché le yoginī sono così frequentemente concepite e raffigurate con tratti ferini, con volto animale e splendido corpo femminile o, più raramente, in forma totalmente animale? Travalicando nella loro stessa morfologia un cruciale confine tra due diversi regni del vivente, le yoginī esprimono la tensione a esplorare territori normalmente preclusi agli umani. Infatti, in contesto tantrico, la loro più importante funzione è la trasformazione spirituale dell’adepto. Nella sua accezione più ampia l’indagine può essere letta come studio di un caso specifico nell’ambito di un più vasto orizzonte. Gli abitanti dell’India classica e medioevale vivevano infatti in un mondo permeato da narrazioni e immagini dove elementi umani e animali erano costantemente e strettamente intrecciati a rappresentare esseri sovraumani. L’insieme delle divinità composite umano-animali nella religiosità hindu è un tema parimenti poco studiato in proporzione alla sua rilevanza. L’analisi di questo tassello, per quanto particolare, del variegato mosaico può offrire elementi preziosi per lo studio dell’intero quadro.
Chiara Policardi è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, dove sviluppa un progetto sugli esordi delle divinità umano-animali nell’induismo, collabora con la cattedra di Indologia ed è incaricata di cicli di lezioni. Classicista di formazione, ha conseguito il dottorato in studi indologici presso l’Istituto Italiano di Studi Orientali della Sapienza Università di Roma, dove ha tenuto seminari sulle yoginī e sul simbolismo animale nell’immaginario religioso dell’India. Ha dedicato diversi saggi al tema delle yoginī e affini figure femminili. I suoi interessi di ricerca comprendono, in generale, da un lato le divinità femminili hindu, dall’altro l’importante e sfaccettato ruolo degli animali nella cultura hindu, che trova particolare espressione in divinità di aspetto composito umano-animale.