Eschilo ed Euripide.

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978-88-3613-652-0
25,00 €

La performance delle tragedie frammentarie


Autore: Francesco Carpanelli
Isbn: 978-88-3613-652-0
Collana: Il carro di Tespi / ISSN 2611-3570
Quick Overview

La performance delle tragedie frammentarie

Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-652-0
Numero in collana12
CollanaIl carro di Tespi / ISSN 2611-3570
AutoreFrancesco Carpanelli
PagineVI-138
Anno2025
In ristampaNo

Il volume ripropone quattro saggi, già usciti sulla rivista “Frammenti sulla scena on-line”, uno dedicato alle tragedie eschilee perdute che si possono raggruppare nel tema “horror e metamorfosi”, tre ad altrettanti drammi euripidei legati all’indagine del rapporto tra eros e ghenos: “Crisippo”, “Fetonte”, “Stenebea”.
Scopo principale di questo studio è quello di contribuire a ridare vita alla versione tragica di alcuni miti considerati secondari: un ‘copione’ è pur sempre la scommessa che, nel rispetto del testo, possa rivivere un momento del teatro classico altrimenti irrimediabilmente perduto per la scena. Un nuovo sviluppo per una lettura che non sia solo filologica ma che possa contribuire allo sviluppo performativo dei drammi frammentari.

Francesco Carpanelli, che dirige questa collana, si è laureato, all’Università di Firenze, in Filologia Classica e in Storia Romana. Attualmente Professore associato di Letteratura Greca e Teatro Greco nell’ateneo torinese (Dipartimento di STUDIUM).
Dirige anche il “Centro Studi sul Teatro Classico”, organismo volto alla rivalutazione del Teatro frammentario e la rivista “Frammenti sulla scena on-line.”
Si è occupato di problemi relativi ai testi sallustiani, alle biografie plutarchee e al dramma greco-latino. Numerosi i suoi articoli sulle tragedie greche a noi giunte e su quelle frammentarie.
Ha scritto monografie su Eschilo ed Euripide, un saggio su Fedra, uno sul Ghenos di Tantalo e tre volumi, presenti in questa collana: uno sul teatro Da Eschilo a Seneca, uno su i “Persiani”, i “Sette contro Tebe” e le “Supplici” di Eschilo ed uno dal titolo “Costumi, macchinari e maschere. Come funzionava il teatro antico secondo Polluce”.