Felicità e letteratura a Venezia

Sku
978-88-3613-044-3
18,00 €
Maffei, Conti, Goldoni
Autore: Beatrice Alfonzetti
Isbn: 978-88-3613-044-3
Collana: Contributi e proposte ISSN 1720-4992
Quick Overview
Maffei, Conti, Goldoni
Felicità e letteratura a Venezia
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-044-3
Numero in collana117
CollanaContributi e proposte ISSN 1720-4992
AutoreBeatrice Alfonzetti
Pagine232
Anno2020
In ristampa
DescrizioneFelicità e letteratura a Venezia
Nel Settecento Venezia è un formidabile laboratorio culturale, teatrale e politico. Da Padova e Verona Conti e Maffei si spostano, facendo la spola con Venezia, oltre che con le grandi capitali europee. A Venezia ci sono i teatri, gli stampatori, i salotti ed è in questi luoghi che i nostri protagonisti s’incontrano, si scambiano idee e libri, partecipano a feste in onore di capi di stato, altezze reali, corti, che soggiornano nella città lagunare. Accanto al mito della repubblica, Venezia è idealizzata come la città erede della romanità, come il luogo delle origini della nazione italica, celebrato con favole e versi cui partecipa anche Goldoni. La rete culturale qui ripercorsa si spinge, nei suoi intrecci, sino a Roma e Napoli e registra la forte presenza, fra altri, nel «Giornale dei letterati d’Italia», degli arcadi più influenti, come il custode Crescimbeni o il bolognese Martello, ma anche di Vico, Garofalo, Gravina e più di ogni altro del modenese Muratori. Fra conversazioni, salotti e teatri, si elaborano grandi progetti che riguardano i governi e dunque la pubblica felicità. Quest’ultima si dispiega nell’idea che la letteratura e soprattutto il teatro dovessero riacquistare il buon gusto per educare alla felicità. Così i letterati creano favole nelle quali la felicità ha il prezzo della virtù, cui si accede con la rinuncia alle passioni individuali, e si cimentano nella scrittura di personaggi filosofi, paghi e felici nella loro atarassia che unisce l’aplomb inglese con la memoria dell’antico. Le lettere rendono felici: in questo slogan scelto dalla Felicità delle lettere, la più grande libreria e stamperia veneziana fondata da Smith e Pasquali, si annida il senso profondo dell’antiquaria e dell’indagine filosofica che attraversa pratiche e scoperte di quegli anni. Espressione della fantasia architettonica che lega insieme Newton e Palladio, Dante e il teatro in scena, la marca tipografica della Felicità delle lettere si fa emblema del disegno riformatore delle lettere nel Settecento.
Beatrice Alfonzetti insegna Letteratura italiana presso “La Sapienza”. Studiosa di frontiera fra letteratura, teatro e storia, coltiva diversi campi d’indagine: la letteratura teatrale, i divieti della morte in scena, i finali come emblemi epocali. I suoi volumi: Il trionfo dello specchio. Le poetiche teatrali di Pirandello, Cuecm, 1984; Il corpo di Cesare. Percorsi di una catastrofe nella tragedia del Settecento, Mucchi, 1989; Teatro e Tremuoto. Gli anni napoletani di Francesco Saverio Salfi, Franco Angeli, 1994 (nuova edizione 2013); Congiure. Dal poeta della botte all’eloquente giacobino (1701-1801), Bulzoni, 2001; Dramma e storia da Trissino a Pellico, Edizioni di Storia e Letteratura, 2013. Fra i più recenti: (a cura di) Settecento romano. Reti del Classicismo arcadico, Viella, 2017; Pirandello. L’impossibile finale, Marsilio, 2017; Drammaturgia della fine da Eschilo a Emma Dante, nuova edizione rivista e ampliata, Bulzoni, 2018.