I nomi degli uccelli in Piemonte
ISBN | 978-88-3613-085-6 |
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Numero in collana | 76 |
Collana | Lingua, cultura, territorio / ISSN 2611-3813 |
Autore | Riccardo Groppali |
Pagine | XXII-278 |
Anno | 2020 |
In ristampa | No |
Descrizione | I nomi degli uccelli in Piemonte |
Perché un nome è stato attribuito a una specie ed è stato riconosciuto dal popolo del passato? L’esame di oltre 5.000 denominazioni dialettali di 299 specie d’uccelli nell’intero territorio del Piemonte offre una spiegazione. Quasi sempre i nomi derivano dalle caratteristiche delle specie, ma alcuni sono nati da leggende e credenze o da accostamenti a immagini e storie presenti nell’immaginario collettivo, con a volte denominazioni di fantasia basate sull’interpretazione di comportamenti o episodi immaginari. Completano il quadro dei rapporti tra uomini e uccelli il loro differente apprezzamento alimentare, gli impieghi terapeutici, la caccia e la cattività a cui venivano sottoposti, e il loro ruolo nella storia umana.
Biologo e naturalista generalista, è stato docente presso l’Università di Pavia e il Politecnico di Milano e per un decennio direttore del Parco Adda Sud in Lombardia. Ha collaborato alla realizzazione di aree protette, reti ecologiche e valutazioni d’impatto ambientale e alla pianificazione territoriale, a indagini sulla biodiversità e al primo censimento del paesaggio naturale in Italia, pubblicato dal Ministero per l’Ambiente. Ha studiato recupero d’ambienti degradati, riequilibrio di zone umide, realizzazione d’aree boscate e parchi pubblici, ed evoluzione per un trentennio dell’avifauna urbana di Cremona. Studia la conservazione ambientale dei coltivi e ha pubblicato Uccelli e campagna, che per primo in Italia ha trattato organicamente l’argomento; e sul ruolo ecologico dell’avifauna ha pubblicato Uccelli predatori di insetti, esaminando circa 21.000 insetti e 1.000 invertebrati utilizzati come cibo da oltre 200 specie d’uccelli. Ha studiato per vent’anni le popolazioni di Formica paralugubris introdotte in ambienti appenninici per la lotta biologica, ed ecologia ed etologia dei Ragni, pubblicando il primo testo italiano sull’argomento e trovando una specie che gli è stata dedicata (Cyclosa groppalii). Studia da naturalista l’origine delle denominazioni vernacolari dell’avifauna nell’Italia settentrionale, e ha pubblicato lavori su Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. È autore o coautore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche o divulgative su argomenti conservazionistici, naturalistici e zoologici, e ha determinato e contribuito a determinare realizzazione e recupero di zone umide, fontanili, aree boscate, siepi e parchi tematici.