ISBN | 978-88-3613-460-1 |
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Numero in collana | 132 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Matilde Esposito |
Pagine | 268 |
Anno | 2024 |
In ristampa | No |
Con un’attenta ricostruzione biografica e un ampio scavo documentario, il volume intende promuovere la riscoperta di un autore al centro della vita culturale del diciannovesimo secolo: il drammaturgo toscano Giovanni Battista Niccolini (1782-1861). Amico fraterno di Foscolo, sodale di Leopardi, prezioso collaboratore di Manzoni, che lo coinvolse nella revisione linguistica della “Ventisettana”, il letterato, sepolto a Santa Croce insieme agli altri grandi ingegni della penisola, occupa ancora un posto marginale nelle storie letterarie. In anni in cui le pratiche teatrali hanno un ruolo strategico nella diffusione di valori nazionali condivisi, le sue tragedie, grazie all’uso del codice allegorico, rappresentarono eventi e personaggi chiave dell’attualità politica, determinando un gioco di specchi tra le scene e la Storia. Il libro ricostruisce i meccanismi di censura ai quali i suoi drammi furono soggetti e la loro discordante accoglienza nei diversi contesti politici e geografici. Inquadra inoltre la sua posizione nella querelle classico-romantica, ripercorrendo l’evoluzione della sua riflessione estetica e della sua produzione tragica che, progressivamente, si svincola dalle unità aristoteliche, aprendosi alla forma del poema drammatico.
Matilde Esposito è assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha conseguito il Dottorato in Italianistica presso Sapienza Università di Roma, in cotutela con Sorbonne Université, con una tesi su Niccolini, che ha ricevuto il riconoscimento speciale del Presidente del Senato dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia di Firenze. Le è stato inoltre conferito il Premio Minerva alla ricerca scientifica della Fondazione Sapienza. Tra i suoi campi di interesse rientrano lo studio del genere teatrale e della prassi scenica, dalla fine del Settecento al primo Novecento, e l’analisi dei rapporti tra letteratura e politica tra età napoleonica e Restaurazione. Autrice di numerosi contributi, ha curato l’edizione digitale commentata del trattato Della declamazione (Parigi, OBVIL) di Francesco Saverio Salfi e dello stesso l’inedita Francesca da Rimini, apparsa in «Studi (e testi) italiani».