ISBN | 978-88-3613-097-9 |
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Numero in collana | 174 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | Fuori Collana |
Autore | Roberto Risso |
Pagine | 240 |
Anno | 2021 |
In ristampa | Sì |
Questo libro indaga la formazione e lo sviluppo del romanzo storico italiano degli anni Trenta del Diciannovesimo secolo, nel periodo di massima espansione e successo del genere, fra la ventisettana e la quarantana manzoniane da un lato e il romanzo di Nievo dall’altro in un momento storico di cruciale importanza del Risorgimento italiano. Attraverso la lettura critica e testuale di quattro romanzi di autori come d’Azeglio, Grossi, Guerrazzi e Cantù, si dimostra come questo genere ‘minore’ abbia una sua vitalità e rilevanza al di là della semplice aderenza ai modelli italiani ed europei. L’interpretazione dei romanzi alla luce degli scritti teorici e letterari degli autori permette di gettare una nuova luce sulla fabrica e sulla progettazione troppo spesso liquidate come prive di spessore o imitazioni estere. Nel corso dell’analisi si mette in evidenza come elementi di originalità e di amor patrio si combinino nella scrittura di opere che andrebbero rilette e valorizzate in un rinnovato sforzo di comprensione del nostro passato prossimo.
Laureato e addottorato in letteratura italiana all’Università di Torino ha conseguito nel 2015 un Ph. D in Italian Literature presso l’università del Wisconsin a Madison, negli Stati Uniti. Attualmente lavora presso la Clemson University nella Carolina del Sud. Si occupa prevalentemente di narrativa italiana dell’Otto e Novecento con particolare interesse alla forma del romanzo e alle sue relazioni con la trattatistica sul comportamento e la formazione dell’individuo. Ha pubblicato due monografie, numerosi saggi in riviste accademiche italiane e americane sia in Italiano che in Inglese.