ISBN | 978-88-3613-524-0 |
---|---|
Numero in collana | 22 |
Collana | L'asterisco |
Autore | Angelo Giudici |
Pagine | VI-294 |
Anno | 2024 |
In ristampa | No |
In epoca di sms, cioè di brevi messaggini magari sgrammaticati; di spot, cioè di lanci pubblicitari talvolta cervellotici; di slogan, cioè di pungoli non di rado acritici buttati alla folla; che senso ha scrivere dei racconti?
E poi, cos’è un racconto? Non è una tesi, non è un saggio, non è un articolo, non è un romanzo e neppure una parabola.
Cos’è dunque?
Forse uno sfogo? Un ricordo fermato sulla carta? Una nostalgia che intende riemergere? Una fantasia infrenabile?
Mah, difficile dirlo. Potrebbe anche trattarsi d’un grido, o di più gridi che vengono su dal pozzo dell’io, come s.o.s. lanciati dopo un naufragio.
Un racconto, in ogni caso, ha questo di buono: che a leggerlo finisce presto. Se poi lasci dentro qualcosa, dipende certo da chi lo ha scritto, ma anche da chi lo legge.
L’autore, vecchio torinese trapiantato nel cuneese, ha pubblicato per le Edizioni dell’Orso i seguenti volumi: 24 agosto 1944: Teresa Bracco. Storia di una ricerca; Il venerabile Giambattista Trona. Storia rivisitata di un frabosano illustre; Quattro piccole storie 1943-1945.
Ha scritto inoltre altri libri, articoli e saggi, di cui alcuni premiati. Adesso, a guardarsi indietro dopo una lunga vita piena di gente e di vicende, ha la speranza di non aver solo disegnato dei buchi. Come quelli prodotti dagli artigiani della “Fabbrica dei buchi”, ai quali allude il titolo di questo suo volume.