ISBN | 978-88-3613-335-2 |
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Numero in collana | 191 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | Fuori Collana |
Curatore | Serenella Baggio, Umberto Dassi |
Pagine | IV-524 |
Anno | 2022 |
In ristampa | No |
Gli allievi devono molto ai loro maestri. L’allievo diretto si porta per tutta la vita nella memoria il suono della voce, gli intercalari, le stilizzazioni linguistiche del suo maestro. Allievi si può diventare scegliendo un maestro e studiandosi di assomigliargli. Un maestro, se è un vero maestro, forma una scuola e la sua scuola ha un lessico che la distingue, un “lessico famigliare”. Ma c’è anche un debito dei maestri nei confronti degli allievi? Quando il maestro parla a lezione la sua voce può andare perduta. Non sempre, però; nelle scuole e nelle università medievali come nelle nostre gli appunti degli allievi trattengono quello che è stato detto e non pochi libri di grandi intellettuali esistono solo perché li abbiamo costruiti su appunti di lezione. Fin qui la prima sezione del libro. L’allievo, in più, è un testimone insostituibile della personalità del maestro, comunicatore, fascinatore, trasmissore consapevole di un sapere rivolto ai giovani, ma spesso, fuori dalle aule, alla società tutta. Nella seconda sezione la miscellanea raccoglie i ricordi che gli allievi ci consegnano di alcuni capiscuola del Novecento.
Serenella Baggio insegna Storia della lingua italiana all’Università di Trento. Si è occupata di testi delle Origini, di volgarizzamenti medici, di lessico cromonimico, di sintassi e punteggiatura, di diari novecenteschi, di vari corpora di scritture popolari, di gestualità e parlato, di linguisti italiani e tedeschi di fine Ottocento.
Umberto Dassi è dottorando presso l’Università di Trento (doppia laurea con Augsburg), e lavora a una tesi su Benvenuto da Imola commentatore. I suoi interessi accademici vertono sulla prima ricezione della Commedia dantesca e sulla riscoperta umanistica dei classici.