Lettere familiari
ISBN | 88-7694-126-6 |
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Numero in collana | 11 |
Collana | Contributi e proposte ISSN 1720-4992 |
Autore | Sperone Speroni |
Curatore | Maria Rosa Loi e Mario Pozzi. |
Pagine | XXII-370 |
Anno | 1994 |
In ristampa | No |
Descrizione | Lettere familiari |
In questo secondo tomo non scompare il pater familias attentissimo alle faccende domestiche, anzi qui ne scorgiamo nuove caratteristiche, come l'accorta difesa del prestigio familiare combinando matrimoni e scegliendo padrini, i continui interventi presso i vari tribunali per sostenere le ragioni proprie o del consuocero Paolo de' Conti, ecc. Il lettore però vi trova anche lo Speroni più noto: il poeta, il teorico, il critico, l'intellettuale rispettato e temuto che giudica severamente e senza appello scrittori come Ariosto, Guicciardini, Giraldi Cintio, Tasso. Il maggior esponente della nuova letteratura era allora, secondo lui, Pietro Aretino, per il quale provava ammirazione e addirittura la deferenza di un inferiore per un superiore. Quando gli scriveva, si impegnava non senza stento e fatica nella ricerca di una forma nobile e raffinata. Questo Speroni che mostra una grande incertezza e cerca con molta difficoltà il suo stile, appoggiandosi ad artifici retorici, è una scoperta di questa edizione, cioè dell'esame delle minute e dei brogliacci che ci sono pervenuti. Alla scrittura faticosa e, nei risultati, molto elaborata, che egli usava con i personaggi altolocati, fa singolare contrasto la schiettezza e la freschezza delle lettere del primo tomo. Fra questi due estremi, però, sta una varia gamma di toni, perché lo Speroni adattava il suo stile alla personalità del destinatario e al grado di confidenza che aveva con lui. Nel complesso, dunque, quest'edizione consente di conoscere il reale modo di scrivere di un intellettuale veneto nelle varie occasioni della sua vita: dalle forme spontanee e semidialettali delle lettere a Giulia a quelle retoricamente intonate delle lettere all'Aretino e ad altri personaggi che gli mettevano soggezione attraverso forme colloquiali, facete, cerimoniose, narrative, ecc.
Maria Rosa Loi ha studiato a fondo l'epistolario di Sperone Speroni, restaurandone il testo fortemente alterato dagli editori precedenti e compiendo accurate ricerche biografiche. Suoi contributi si leggono in "Filologia veneta" e nel "Giornale storico delle letteratura italiana". Mario Pozzi è professore ordinario di Letteratura italiana nella Facoltà di Magistero dell'Università di Torino. Suoi scritti sulla letteratura del Cinquecento si leggono in Lingua e cultura del Cinquecento (Padova 1975) e Lingua, cultura e società (Alessandria 1989). Ha pubblicato, fra l'altro, le opere più importanti di Bembo, Speroni e Gelli (Trattatisti del Cinquecento, tomo I, Milano-Napoli 1978) e i principali scritti sulla lingua volgare (Discussioni linguistiche del Cinquecento, Torino 1988).