PARAKME. 63 studi di poesia ellenistica

Curatore: Antonino Zumbo
Autore: Enrico Livrea
Isbn: 978-88-6274-673-1
Collana: Hellenica / ISSN 1825-3490
Non disponibile
PARAKME. 63 studi di poesia ellenistica
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-673-1
Numero in collana61
CollanaHellenica / ISSN 1825-3490
AutoreEnrico Livrea
CuratoreAntonino Zumbo
PagineX-630
Anno2016
In ristampaNo
DescrizionePARAKME. 63 studi di poesia ellenistica
parakmh raccoglie dalle fonti più varie, rendendoli facilmente accessibili agli studiosi anche nell’ordinamento cronologico dei contenuti e nell’unità della severa metodologia filologica, 63 studi di poesia ellenistica vergati da Enrico Livrea all’incirca nell’ultimo ventennio. Si tratta di otto secoli di poesia greca, dal III a.C. al V d.C., che oggi, dopo un cinquantennio di scoperte (anche papirologiche ed epigrafiche), nessuno si sentirebbe più di denominare ‘decadenti’ come imponeva un pregiudizio classicistico dominante. Oltre alla grande triade alessandrina (Callimaco, Apollonio Rodio, Teocrito), sono presenti figure tutt’altro che minori, quali Posidippo di Pella, Cercida di Megalopoli, Euforione di Calcide, diversi epigrammisti dell’A.P. Lo ‘Schwerpunkt’ si colloca nella poesia tardoantica, ormai assurta a campo di indagine autonomo, in cui la tradizionale filologia testuale si sposa con l’analisi storica e sociologica, le arti figurative, il pensiero filosofico e teologico (la complessa koiné paganesimo morente-cristianesimo trionfante). Il lettore troverà forse particolarmente stimolanti la ricostruzione di impervi carmi del misterioso Dorotheos riemerso nel codice bodmeriano delle ‘Visioni’, la rivalutazione dei versi dell’imperatrice Eudocia, l’onnipresente riferimento alla grandiosa opera nonniana nei carmi papiracei di Pamprepio di Panopoli, e tanto altro. In questi settori la scienza avanza oggi con straordinaria rapidità, ma ciò non significa affatto che certi contributi – che vanno dalla breve nota testuale all’edizione di interi carmi ed alla ricostruzione di significative personalità poetiche – risultino obsoleti: si tratta piuttosto di un dialogo in fieri, da cui scaturisce tutto il fascino che, secondo il sommo Beck, emana da una ‘decadenza’ pulsante di vita, di sorprese, di stimoli. Non sarà un caso se di molti autori qui trattati siano in cantiere edizioni monografiche, a cura di allievi del prof. Livrea e di altri, che confermeranno la straordinaria vitalità di questa provincia degli studi. Ne trarranno beneficio anche molti autori della grecità arcaica e classica (qualche esempio significativo viene fornito), riletti attraverso la lente di un ellenismo che, piuttosto che imitare, voleva e sapeva ricreare dal classico.

Nato a Trieste nel 1944, Enrico Livrea, dopo la laurea col corifeo degli studi alessandrini in Italia, il prof. Anthos Ardizzoni (Roma-Messina), ha perfezionato i suoi studi di Filologia Classica nelle Università di München, Köln, Bonn, Harvard (Center for Hellenic Studies, Washington D.C.), ed in numerosi soggiorni in Gran Bretagna (Oxford, Belfast), Francia (Parigi, Caen), Grecia. È stato Professore Ordinario di Letteratura Greca nell’Università di Messina (dal 1975 al 1981) e nell’Università di Firenze (dal 1982 al pensionamento nel 2014), ricoprendo inoltre gli insegnamenti di Filologia Classica, Grammatica Greca e Latina, Papirologia, Filologia Bizantina, Lingua e Letteratura Neogreca. È autore di numerosi volumi, di cui cinque usciti in Germania, e di circa 200 articoli, con cui collabora abitualmente ad organi internazionali di antichistica quali «Gnomon», «Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik», «Hermes», «Glotta», «Clas­sical Quarterly» etc. Oltre ad esser considerato uno dei più autorevoli specialisti di poesia alessandrina, ellenistica e tardoantica (dal III sec. a.C. al V d.C.), si interessa fra l’altro di poesia epica da Omero a Bisanzio, di elegia ed epillio alessandrino, di filosofie ellenistiche, di letteratura e società tardoantica e protobizantina, di poesia greca cristiana, di epigrammistica, di papirologia letteraria, di ecdotica e storia delle tradizioni manoscritte, di storia delle religioni, di gnosticismo. Ha costantemente tenuto nell’ambito della Letteratura Greca relazioni congressuali, seminari e conferenze nelle principali Università europee ed americane, in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola, neogreca, italiana, latina. Ha pubblicato l’edizione critica e commentata di Colluto di Licopoli, Il Ratto di Elena, Bologna 1968; l’editio princeps di tutti i frammenti di Dionisio Bassarico (Dionysii Bassaricon et Gigantiadis fragmenta, Romae 1973), il primo grande commento, con testo critico, ad un libro di Apollonio Rodio (Apollonii Rhodii Liber Quartus, Firenze 1973), la Blemyomachia (P.Berol. 5003: Meisenheim am Glan 1978), tre edizioni teubneriane (Pamprepii Panopolitani Fragmenta, Lipsiae 1979; Triphiodori Ilii Excidium, Lipsiae 1982; Musaeus, Hero et Leander, Lipsiae 1982), la prima edizione moderna di Cercida di Megalopoli con ampio commento (Studia Cercidea: P. Oxy 1082, Bonn 1986). Ha ideato e coordina una monumentale edizione del capolavoro della poesia barocca tardoantica, la Parafrasi del Vangelo di S. Giovanni di Nonno di Panopoli, della quale ha pubblicato il canto XVIII (Napoli 1989) ed il canto II (Bologna 2000): i 9 volumi già usciti, cui presto si aggiungeranno gli altri dei 21 previsti, hanno completamente rinnovato gli studi nonniani grazie ai criteri innovativi della critica testuale e soprattutto dell’esegesi filologica, letteraria, teologica. Sono disponibili quattro volumi dei suoi Scripta Minora (Studia Hellenistica I-II, Firenze 1991; KREÇÇONA BAÇKANIHÇ, Messina-Firenze 1993; Da Callimaco a Nonno, Messina-Firenze 1995).