Prose sociopolitiche

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978-88-3613-286-7
30,00 €
Curatore: Andrea Ragusa
Autore: Antero de Quental
Isbn: 978-88-3613-286-7
Collana: Biblioteca Mediterranea Testi / ISSN 2612-341X
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-3613-286-7
Numero in collana17
SottocategoriaTesti letterari stranieri
CollanaBiblioteca Mediterranea Testi / ISSN 2612-341X
AutoreAntero de Quental
CuratoreAndrea Ragusa
PagineVI-382
Anno2022
In ristampaNo

Se si trattasse ancora di concentrare tutte le forze della rivoluzione, quelle buone e quelle cattive, preferibilmente quelle violente su tutte le altre, in un momento di lotta suprema, folle e feroce, oppure se si trattasse di fare paura come fecero Mario a Roma e Danton a Parigi, allora la missione del rivoluzionario sarebbe formidabile, tremenda, ma comunque facile…
Essa è invece una missione di pace, di riflessione, quasi di scienza. In ciò risiede la sua superiorità e in ciò risiede anche la sua suprema difficoltà. Non si tratta di parole, ma di opere; non di rumorosi proclami, ma di fondamenta durature; non di sentimenti, ma di istituzioni. Una delle tante traduzioni libere della parola rivoluzione è proprio questa: rivelazione.

(Da Il Portogallo di fronte alla rivoluzione di Spagna)

Antero de Quental (1842-1891) fu poeta, pensatore e attivista politico. Dopo aver ricevuto i primi rudimenti scolastici a Ponta Delgada (Azzorre), continua gli studi a Lisbona e poi a Coimbra, dove frequenta la Facoltà di Legge. È in questo periodo che pubblica i suoi primi libri di poesia: Sonetos de Antero (1861) e Odes Modernas (1865). Quest’ultima raccolta contribuisce all’esacerbarsi della polemica letteraria poi divenuta celebre come “Questione di Coimbra”, in cui si contrapponevano il canone cosiddetto lirico-romantico e la nuova generazione della poesia “sociale”. Nel 1870 comincia a formarsi a Lisbona il gruppo del cosiddetto “Cenacolo”, di cui fecero parte, tra gli altri, anche Eça de Queirós, Oliveira Martins e Teófilo Braga. Molti di coloro che parteciparono a queste riunioni contribuiranno poi alla realizzazione delle “Conferenze democratiche” del 1871, cui Antero contribuì, in particolare, con il discorso sulle Cause della decadenza dei popoli peninsulari. Nel 1872 pubblica Primaveras Românticas, una raccolta di versi giovanili, mentre cresce costantemente l’impegno politico, sia tramite la diffusione del pensiero socialista mediante opuscoli e interventi su riviste e giornali, sia attraverso il contributo alla realizzazione di una delegazione portoghese dell’Internazionale. Tormentato da uno stato di salute instabile, nel 1882 si ritira nella piccola cittadina costiera di Vila do Conde, dove resterà quasi dieci anni, dando alla luce alcune delle sue opere più importanti, sia in poesia che in prosa: tra queste, l’edizione definitiva dei suoi sonetti (Sonetos Completos) e Tendenze generali della filosofia nella seconda metà del XIX secolo. Morì a Ponta Delgada nel 1891.