Sempre pronti per la Patria e il Re

L’Associazione Nazionalista Italiana nel Mezzogiorno d’Italia ha rappresentato il motore delle spinte interventiste e dell’ascesa del blocco conservatore dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. In Molise, l’ANI si è proposta quale baluardo della destra nel panorama politico negli anni compresi tra la fine dell’età giolittiana e l’avvento del fascismo: facendo della richiesta di una politica estera più aggressiva uno dei suoi caposaldi, ha rappresentato la massima espressione italiana del nazionalismo. L’ANI incarnò e incanalò soprattutto la voglia di riscatto di una buona fetta dei giovani dell’allora provincia di Campobasso, che videro nel nazionalismo un’opportunità di crescita per la loro terra, corrispondendo alle istanze di innovazione che i cittadini chiedevano, quali un trasporto ferroviario efficiente, un piano industriale articolato e moderno, e ingenti risorse da destinare all’agricoltura. L’ANI in Molise trovò uno spazio politico fertile anche grazie alla crisi del liberalismo che non seppe comprendere l’ineludibile necessità, nel momento in cui la società italiana, con la mobilitazione della guerra, diventava ‘di massa’, di cambiare ed evolversi. L’ANI divenne portatrice di uno spirito di rinnovamento figlio dell’‘intellighenzia’ antigiolittiana, costituita soprattutto da scrittori e giornalisti che ne patrocinarono la nascita.