| ISBN | 978-88-3613-623-0 |
|---|---|
| Numero in collana | 116 |
| Sottocategoria | Letteratura bizantina |
| Collana | Hellenica / ISSN 1825-3490 |
| Autore | Anna Aleotti, Federico Condello |
| Pagine | VIII-262 |
| Anno | 2025 |
| In ristampa | No |
Il Par. Suppl. Gr. 388, testimone fondamentale per la Silloge teognidea e testimone rilevantissimo per Colluto, Dionigi Periegeta, Homerocentra e Pseudo-Focilide, è giustamente considerato uno fra i più preziosi cimeli librari della prima metà del X sec. Fra le sue molte peculiarità, una è senz’altro poco nota, ma si segnala per i suoi risvolti sinistri: in un periodo imprecisato – con ogni probabilità negli anni Sessanta dell’Ottocento – qualcuno ha furtivamente e metodicamente deturpato la sezione teognidea del manoscritto. In particolare, l’ignoto vandalo ha prodotto circa trenta rasure, con lo scopo di falsificare le lezioni originarie del codice e di accordarle al testo critico offerto dai Lyrici Graeci di Theodor Bergk.
Il carattere tardivo di questi interventi – a lungo confusi fra le tante correzioni di età medioevale che contrassegnano il manoscritto, specie nelle sezioni teognidea e pseudo-focilidea – è stato progressivamente riconosciuto a partire dal tardo Ottocento, pur fra molte incertezze nell’identificazione delle abrasioni imputabili all’anonimo falsario. Nel 1974, Martin L. West ha fornito quella che ad oggi rimane la migliore analisi dell’inquietante fenomeno. Da allora, tuttavia, questo «crimine irrisolto» – così lo stesso West – attende più approfondite ricerche.
Il presente volume dedica a questo ‘giallo’ teognideo una rinnovata indagine storico-filologica finalizzata a identificare con maggiore certezza le rasure ottocentesche, a fornirne una plausibile datazione, a ricostruire la storia delle collazioni che hanno interessato la sezione teognidea del manoscritto e a vagliare il profilo dei rispettivi collazionatori, che costituiscono altrettanti potenziali indiziati. I dati emersi nel corso dell’indagine consentono di formulare un’ipotesi – per quanto cauta e provvisoria – sull’identità del falsario a cui è lecito attribuite sia le rasure del Par. Suppl. Gr. 388, sia altre, fin qui trascurate, presenti in numerosi manoscritti della Biblioteca nazionale di Francia.
Anna Aleotti (Mirandola, 1995) è dottoressa di ricerca in Filologia classica, titolo conseguito all’Università di Bologna, nell’a.a. 2022/2023, con un’edizione critica commentata dei frammenti elegiaci di Senofane di Colofone, in fase di rielaborazione per la pubblicazione in volume. Si è inoltre occupata della Silloge teognidea, e in particolare della sua tradizione manoscritta. Fra le sue pubblicazioni, La prima traduzione di Teognide: sull’interlineare latina del Par. Suppl. Gr. 388, «Res Publica Litterarum» XLIII (2020) 85-138; Sull’eliminatio descriptorum nella tradizione manoscritta dei Theognidea, «Revue d’Histoire des Textes» n.s. XVII (2022) 35-109.
Federico Condello (Verona, 1973) è professore ordinario di Filologia greco-latina all’Università di Bologna. Si occupa di critica del testo e storia della tradizione; di trasmissione e fortuna dei classici; di teoria e pratica della traduzione dal greco e dal latino; di falsi e falsari antichi e moderni. Alla Silloge teognidea ha dedicato numerosi studi di carattere critico-testuale ed esegetico. Fra le sue ultime monografie, Pseudo-Filone di Bisanzio. Le sette meraviglie, introd., testo critico, trad. e note di F. Condello e L. Floridi, Berlin-Boston, De Gruyter, 2023 e Feroce Medea. La tragedia di Euripide, Bologna, il Mulino, 2025.

