The store will not work correctly in the case when cookies are disabled.
Politica sui Cookie
Il nostro sito usa cookie tecnici o anonimizzati, non tracciamo informazioni personali. Navigando sul sito acconsenti all'utilizzo dei cookie nelle modalità indicate nella pagina Privacy.
La Casa editrice sarà chiusa dal 20/12/2025 e riaprirà il 07/01/2026. Invitiamo ad effettuare gli ordini a partire dal 05/01/2026. Auguriamo Buone Feste!
Se c’è una professione che più di ogni altra cospira per nascondere la sigla umana di quanti la esercitano questa è quella del maestro, occultato e stravolto nelle memorie fiabesche dell’infanzia e dell’adolescenza, quando bastava un’occhiataccia per zittire i facinorosi, e i patemi più incontrollabili li suscitavano i compiti in classe e le pagelle. Nelle pagine di questo libro si vuole raggiungere l’interiorità di quegli uomini e leggerne la cifra segreta, liberandoli dall’ingannevole maquillage dei ricordi e dei personalismi, per gettare sguardi non furtivi nella loro intimità, perché se si va a scuola per imparare a vivere, è lecito chiedere ad essi come vivevano. La domanda, forse seducente, rischiosa o importuna, non sembra illecita, e per rispondere si è operata una silloge, estremamente selettiva, tra i Fratelli delle Scuole Cristiane in Italia, istituto dedito in esclusiva ai giovani da oltre trecento anni e su scala planetaria. La campionatura muove dall’unità d’Italia e raggiunge il giorno d’oggi.
Se c’è una professione che più di ogni altra cospira per nascondere la sigla umana di quanti la esercitano questa è quella del maestro, occultato e stravolto nelle memorie fiabesche dell’infanzia e dell’adolescenza, quando bastava un’occhiataccia per zittire i facinorosi, e i patemi più incontrollabili li suscitavano i compiti in classe e le pagelle. Nelle pagine di questo libro si vuole raggiungere l’interiorità di quegli uomini e leggerne la cifra segreta, liberandoli dall’ingannevole maquillage dei ricordi e dei personalismi, per gettare sguardi non furtivi nella loro intimità, perché se si va a scuola per imparare a vivere, è lecito chiedere ad essi come vivevano. La domanda, forse seducente, rischiosa o importuna, non sembra illecita, e per rispondere si è operata una silloge, estremamente selettiva, tra i Fratelli delle Scuole Cristiane in Italia, istituto dedito in esclusiva ai giovani da oltre trecento anni e su scala planetaria. La campionatura muove dall’unità d’Italia e raggiunge il giorno d’oggi.