ISBN | 978-88-3613-169-3 |
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Numero in collana | 28 |
Sottocategoria | Letteratura italiana |
Collana | L'infinita durata. Saggi e testi di letteratura italiana / ISSN 2612-3010 |
Autore | Giuseppe Rando |
Pagine | XII-248 |
Anno | 2021 |
In ristampa | No |
Vittorio Alfieri è lo scrittore più frainteso della nostra storia letteraria, se è vero che la sua eccezionale personalità di padre del Costituzionalismo in Italia e di inventore, con Saul e Mirra, della tragedia moderna è rimasta sconosciuta, per più di duecento anni, agli italiani, e non solo agli italiani, laddove se ne è idoleggiata (e, secondo altri punti di vista, deprecata) un’immagine, perlopiù surrettizia, di intellettuale ora libertario, ora anarchico, ora protoromantico, ora preromantico, ora antilluminista sradicato dal suo tempo e addirittura reazionario: solo Piero Gobetti, seguito poi da Walter Binni , ne aveva intuito, alle soglie del Novecento, una dimensione liberale. Nell’ultimo tratto del secolo scorso, infine, Giuseppe Rando ha riletto i testi alfieriani, col supporto della storia e della filologia, individuandone – e documentandone – la caratura non solo genericamente liberale, ma propriamente costituzionalistica.
Questo libro, che di Giuseppe Rando raccoglie i più recenti studi alfieriani, costituisce, insieme con l’altro da lui pubblicato, presso Rubbettino, nel 2007, la trattazione più ampia e avanzata del costituzionalismo dell’Astigiano, peraltro condiviso oramai all over the world, nel vasto recinto delle Lettere.
Giuseppe Rando, già professore ordinario di Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Messina, insegna Letterature Comparate presso la Scuola Superiore per Traduttori e Interpreti “Don Calarco” di Reggio Calabria. È altresì membro del Comitato per l’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Federico De Roberto, nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Corrado Alvaro e responsabile di italianistica nel Comitato scientifico del CIS della Calabria. Dirige la Collana L’Arco di Luigi Pellegrini Editore e la Collana Il Ponte di Falzea Editore. Ha pubblicato saggi e volumi su autori maggiori e minori della letteratura italiana e segnatamente su Parini, Alfieri, Leopardi, Verga, Pirandello, Pascoli, Camilleri, Occhiato, Spaziani, Costa, Calabrò, curando anche l’edizione critica dell’orazione Agl’Italiani di Giacomo Leopardi e muovendosi sempre tra testo e contesto, con un occhio alla storia e l’altro alla filologia. Studioso di letteratura meridionale, ha curato la ristampa di opere di Boner, Cesareo, Onufrio, Misasi, Deledda, Misasi, Alvaro; ha raccolto in volume le Novelle disperse di Enrico Onufrio (Messina, 2004) e i racconti dispersi di Corrado Alvaro, col titolo Gente che passa, nel 2007, presso Rubbettino. Interessato ai rapporti tra giornalismo e letteratura, ha anche contribuito, con una Introduzione e con un’ampia Prefazione, alla ristampa in volume (a cura di C. Mauro) dei Colloqui. («Tempo», 1964-1968) di Salvatore Quasimodo (Nola 2012) e de Il falso e il vero verde («Le Ore», 1960-1964) dello stesso Quasimodo (Roma 2014).