Atene e Lipsia. Saggi di storiografia del pensiero grammaticale

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88-7694-321-8
34,00 €
Autore: Pierangiolo Berrettoni
Isbn: 88-7694-321-8
Collana: Quaderni della Sezione di Glottologia e Linguistica Supplementi (ISSN 1127-2899)
Atene e Lipsia. Saggi di storiografia del pensiero grammaticale
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-321-8
Numero in collana06
CollanaQuaderni della Sezione di Glottologia e Linguistica Supplementi (ISSN 1127-2899)
AutorePierangiolo Berrettoni
PagineXVIII-390
Anno1997
In ristampaNo
DescrizioneAtene e Lipsia. Saggi di storiografia del pensiero grammaticale
Attraversando Chiasso (a mo’ di prefazione vagamente autobiografica • Prima parte: TRA ATENE E MEGARA • Un passo di Aristotele e la consapevolezza dell’aspetto verbale nella cultura greca antica • Un idolo di scuola: la teoria aspettuale degli stoici • Il perfetto come segno: una considerazione meta-stoica • La definizione stoica dell'aoristo • L’aoristo nella logica temporale stoica • Implicazioni grammaticali della discussione sui condizionali nella logica ellenistica • Ricostruzione di un argomento stoico perduto • Un’ipotesi sull’origine della teoria stoica dei tempi verbali • Origine e criterio della classificazione delle proposizioni complesse nella logica stoica • Seconda parte: DA LIPSIA A PARIGI • Alcuni presupposti epistemologici della scoperta dell’aspetto verbale • Quando i verbi non avevano l’aspetto • La demarcazione nella linguistica ottocentesca: considerazioni preliminari • Demarcazione e leggi fonetiche nella linguistica ottocentesca: dall’horror vacui all’horror miraculi • Mostri, disordine e leggi fonetiche • Una coincidenza nello sviluppo delle scienze fisiche e della linguistica nell’Ottocento • L’argomentazione nella linguistica ottocentesca: due esempi • I Caractères du verbe tra grammatica generale e linguistica storica
l saggi qui raccolti si propongono di indagare i rapporti tra il pensiero grammaticale della tradizione occidentale ed alcuni suoi presupposti latamente culturali, soprattutto filosofici ed epistemologici, i n due momenti devisivi per la nosttra meditazione sul linguaggio, le lingue e le loro categorie: la Grecia antica e l'Ottocento neogrammaticale, simboleggiati nei nomi delle due città in cui questa meditazione fiorì con particolare incisività, Atene e Lipsia. Da essi dovrebbe risultare, ancora una volta, l'impensabilità di una scienza neutrale e scevra da pregiudizi, nel nostro caso la linguistica, nonché l'insufficienza di una prospettiva storiografica modernocentrica, che vede negli antichi tutt'al più degli anticipatori non ancora sufficientemente attrezzati da vedere la verità insita nelle cose. Che il nostro pensiero linguistico nasca, in Grecia, come meditazione in realtà logico-filosofica, quando non schiettamente ontologica, dovrebbe apparire, invece, una fonte di ricchezza intellettuale a chi sia interessato al fenomeno complesso del linguaggio. I temi trattati si concentrano su aspetti centrali della tradizione grammaticale: la categoria del tempo e dell'aspetto, la proposizione e la predicazione e, per quanto riguarda più propriamente l'Ottocento, i presupposti metodologici che hanno accompagnato l'ambizione ricorrente della linguistica moderna a divenire scienza empirica demarcata.
Pierangiolo Berrettoni è nato sotto il segno della Vergine a Trieste,desumendone una profonda diffidenza per tutto ciò che è avvenuto dopo il 1918 (per non parlare di quello che è avvenuto prima). Si è formato nella città di Gianni Schicchi, dalla quale si è allontanato un giorno senza rendersi conto del perchè: da allora 'va randagio come un ghibellino'. Si è occupato di linguistica italica e classica, semantica delle categorie verbali, linguistica antico-inglese, pragmatica e psicologia del ragionamento, storia del pensiero grammaticale; attualmente ha in corso un programma di ricerche sui rapporti tra filosofia e grammatica nella Grecia antica. Oltre alla ricerca ed all'interazione con gli studenti e le studentesse, ama con uguale intensità le opere liriche e quelle di Afrodite, la quarta di Mahler, il valzer viennese e quello di Musetta, il chassidim, le vignette di Bucchi, le biblioteche e le città. Utilizza di preferenza prodotti di riconosciuta nocività per l'ambiente e si rammarica della sconfitta culturale di Protagora e Aristippo