Da Terravecchia di Grammichele a Occhiolà

Sku
978-88-7694-908-9
70,00 €
Archeologia di un insediamento della Sicilia centro orientale: campagne di scavo 2000-2001
Curatore: Marcella Barra Bagnasco
Isbn: 978-88-7694-908-9
Collana: Mnème. Documenti, culture, storia del Mediterraneo e dell'Oriente Antico / ISSN 2611-5247
Quick Overview
Archeologia di un insediamento della Sicilia centro orientale: campagne di scavo 2000-2001
Da Terravecchia di Grammichele a Occhiolà
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-7694-908-9
Numero in collana07
CollanaMnème. Documenti, culture, storia del Mediterraneo e dell'Oriente Antico / ISSN 2611-5247
CuratoreMarcella Barra Bagnasco
PagineLXIV-512
Anno2006
In ristampaNo
DescrizioneDa Terravecchia di Grammichele a Occhiolà
Il volume presenta i risultati di un’indagine condotta sul terreno da un gruppo dell’Università di Torino, diretto dalla Prof.ssa Barra Bagnasco, in una zona particolare di Terravecchia, e cioè la collina su cui sorse il centro medievale di Occhiolà, rimasto in vita fino al devastante terremoto del 1693. L’indagine, sviluppata negli anni 2000 e 2001, aveva lo scopo di ricercare l’esistenza, al di sotto dei resti tardi, di un insediamento più antico, collegabile alla colonizzazione greca della Sicilia. Lo scavo ha confermato questa ipotesi di lavoro, mostrando, anche ad Occhiolà, una situazione simile a quella nota per vari siti della Sicilia interna, con grande quantità di rinvenimenti che documentano una frequentazione dell’area risalente già all’età preistorica e con una presenza più intensa dal VI al III secolo a. C. Tra i materiali si segnala la forte suggestione di prodotti greci, testimoniata da ceramica di tipo fine, a vernice nera e figurata, attica, corinzia e italiota, accanto all’uso di prodotti più propriamente indigeni, quali soprattutto la ceramica a decorazione dipinta. La sistematica asportazione dei resti avvenuta in età medievale e moderna ha comportato la scomparsa di molte delle strutture a cui si riferiscono questi materiali: ne rimangono per lo più solo labili tracce. La scoperta più significativa è rappresentata, in una terrazza affacciata sulla valle dei Margi, da un piccolo sacello, eretto verso la fine del VI sec. a. C. e rimasto in uso, con ristrutturazioni successive, fino all’età ellenistica.
Marcella Barra Bagnasco è ordinario di Archeologia Classica all’Università degli Studi di Torino. Da anni ha concentrato le sue ricerche sull’Archeologia della Magna Grecia e della Sicilia, con indagini sul terreno in varie località, di cui ha studiato gli aspetti urbanistici, artistici e artigianali, con particolare attenzione alla produzione coroplastica e anforacea. Gli Autori degli altri contributi sono Professori e Ricercatori dell’Università e del Politecnico di Torino (Rosanna Caramiello, Mauro Luca De Bernardi, Fabrizio Goggi, Rosina Leone), Studiosi della stessa Università (Valentina Barberis, Diego Elia, Valeria Meirano, Barbara Caré, Anna Cavallo, Veronica Castronovo, Valeria Fossa), che da anni partecipano agli scavi condotti dalla Curatrice, e Collaboratori formatisi in altre Università (Giovanni Altamore, Giuseppe Sarcinelli e Daniele Arobba).