I codici del silenzio
ISBN | 88-7694-023-5 |
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Numero in collana | 02 |
Collana | Letteratura e letterarietà |
Autore | Lore Terracini |
Pagine | 240 |
Anno | 1988 |
In ristampa | No |
Descrizione | I codici del silenzio |
I codici del silenzio sono quelli usati in modo solipsistico dall’emittente per costringere il destinatario a tacere, eliminandolo come essere umano; dalla Conquista spagnola alle violenze dei nostri decenni. Ma, nella comunicazione letteraria, l’emittente può, in modo più innocuo, agire sul destinatario e sul suo orizzonte d’attese con un’altra aggressione, rivolta non contro di lui ma contro i codici stessi, all’interno di una apparente fedeltà che in realtà è trasgressiva. Questi saggi hanno dunque come filone unificante quello che ieri faceva parlare di tradizione e innovazione, e che oggi porta a discorsi di modelli e scarti, di intertestualità e interdiscorsività, di memoria dei poeti e sistema letterario. Alla loro base c’è quasi sempre il rapporto di testi con testi o enunciati preesistenti: si tratti di scritti creativi che ne presuppongono altri (Cervantes e i modelli folcloristici, Góngora e i precedenti petrarchisti, Neruda e Ronsard); si tratti di scritti critici (come le pagine teoriche del Rinascimento spagnolo alla ricerca dei propri classici e quelle di Borges che legge Dante); si tratti, per Neruda, di una riscrittura della propria storia poetica. Sullo sfondo, un problema di ricezione: il pubblico italiano e la poesia di Góngora.
Lore teracini è professore ordinario di Storia della lingua spagnola alla Facoltà di Lettere di Torino; ha avuto in precedenza per vari anni la cattedra di Lingua e Letteratura spagnola alla Facoltà di Lettere di Torino; ha avuto in precedenza per vari anni la cattedra di Lingua e Letteratura spagnola a torino e a Roma; è socio corrispondente della Real Academia de la Lengua, e membro del Comitato di redazione di "Filologìa" (Buenos Aires), "Revista de Literatura" (Madrid) e del mensile italiano "L'indice". Si è occupata di storia del pensiero linguistico spagnolo nel tardo Quattrocento e primo Cinquecento (edizione del "Diàlogo de la lengua" di J. de Valdès, Modena-Roma, 1957; "Lingua come problema nella letteratura spagnola del Cinquecento (con una frangia cervantina)", Torino, 1979). Passando da una iniziale matrice stilistica a posizioni strutturalistiche e semiotiche, ha analizzato aspetti formali in vari testi spagnoli del Medioevo ("L'uso dell'articolo davanti al possessivo nel 'Libro de buen Amor'", Torino 1951), del Quattrocento ("Intorno alla 'Crònica de Juan II'" Roma 1961), del secolo d'oro (Herrera, "Quijote") e moderni (Lorca), oltre a quelli ristampati. Ha una serie di lavori in ambito ispanoamericano (oltre a quelli qui ripresentati, su Sarmiento, "Don Segundo Sombra") e altri sulla didattica della letteratura impostata come problema semiotico ("I segni e la scuola. Didattica della letteratura come pratica sociale", Torino 1980).