Il segno del presente
ISBN | 88-7694-089-8 |
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Numero in collana | 05 |
Collana | Letteratura e letterarietà |
Autore | Dario Puccini |
Pagine | 180 |
Anno | 1992 |
In ristampa | No |
Descrizione | Il segno del presente |
Premessa • La slrutlura del “Lazarillo de Tonnes" • Virgilio in Cervantes: o dell'uso parodico d’un modello classico • “La vida es sueiio": una favola del potere • “La Regenta” di Leopoldo Alas e le sue fertili infrazioni • Jorge Guillen: a proposito d’un campo metaforico • La “Ode a Salvador Dall” nella storia poetica di Lorca • Il surrealismo spagnolo nella esplorazione di Bodini • Due opere teatrali di Rafael Alberti tra surrealismo e brechtismo • Le tre esperienze centrali del teatro di Max Aub: avanguardia, guerre ed esilio • La presenza degli occhi nella poesia di Miguel Ucrnóndcz Carlos Barrai nei miei ricordi e nella sua poesia • APPENDICE
Ogni letteratura può essere veduta sotto “il segno del presente”, e la letteratura spagnola in alcuni suoi capolavori e autori eminenti (il Lazarillo, Cervantes, La vita è sogno, La Regenta, Lorca, ecc.) non si sottrae a quella regola generale, a quel principio che si fonda su una sorta d’inevitabile attualizzazione. E proprio con il titolo Il segno del presente si vuole alludere qui tanto all’uso del tempo verbale che corrisponde a quel termine, quanto al tempo insinuante in ogni nuova proposta dei testi, tanto al tempo perduto e ritrovato dal suo autore attorno ad essi, quanto, infine, al tempo della lettura e della ricezione. Insomma, un viaggio attraverso la letteratura spagnola che non può avere né inizio né fine, come ogni altro viaggio dentro la finzione, ma che qui si coagula in poche e significative tappe e preferenze, dove la poesia contemporanea ha un posto privilegiato, persino nei riguardi di Ungaretti traduttore di Góngora o nei riguardi di Buñuel il quale rinnova anche nell’ultimo suo film la propria simpatia ossessionante per il surrealismo.
Dario Puccini è attualmente professore ordinario di Lingua e Letteratura Spagnola presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Roma La Sapienza, dopo aver insegnato per più di dieci anni la stessa materia nell'Università di Cagliari. Ma in realtà egli ha dedicato la maggior parte dei suoi anni d'insegnamento e buona parte dei suoi scritti alla Letteratura Ispanoamericana, di cui è stato titolare a Roma, sempre nella Facoltà di Lettere, fino al 1990. Ha pubblicato alcuni libri e numerosissimi saggi su entrambi i rami delle lettere ispaniche, a cominciare dal "Romancero delle Resistenza Spagnola" (che dal 1960 ha avuto svariate edizioni - Feltrinelli, Editori Riuniti, Laterza - in Italia ma anche in Francia, in Messico e in Spagna); per proseguire con "Miguel Hernàndez, vita e poesia" (ed. Mursia, Milano 1966; Buenos Aires, 1970; Alicante 1979). Si menzionano inoltre diversi studi e alcune introduzioni a opere di Pablo Neruda, Jorge Luis Borges, José Lezama Lima, Juan Rulfo, Gabriel Garcìa Marquez, Horacio Quiroga, Nicolàs Guillén, Juan Carlos Onetti, Manuel Scorza, ecc. Tra i suoi contributi più recenti la introduzione al volume di Octavio Paz, "Suor Juana de la Cruz o le insidie della fede" (Garzanti, Milano 1991). È direttore della rivista trimestrale Letterature d'America, che si pubblica a Roma dal 1980. Sotto la sua direzione e quella di Saul Yurkievich si sta preparando una "Storia della civiltà letteraria ispanoamericana", presso la UTET.