Umana, divina malinconia

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978-88-6274-254-2
25,00 €
Curatore: Alessandro Grossato
Isbn: 978-88-6274-254-2
Collana: Quaderni di Studi Indo-Mediterranei / ISSN 2532-8492
Umana, divina malinconia
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-254-2
Numero in collana03
CollanaQuaderni di Studi Indo-Mediterranei / ISSN 2532-8492
CuratoreAlessandro Grossato
Pagine384
Anno2010
In ristampaNo
DescrizioneUmana, divina malinconia
Introduzione: La malinconia tra opportunità e cura di Alessandro Grossato; Il Kalevala e la melanconia di Carla Corradi Musi; It is the same for a man and a woman: melancholy and lovesickness in ancient Mesopotamia di Erica Couto-Ferreira; La malinconia del mannaro di Carlo Donà; Corpi silenziosi sospesi nel sogno. Alle origini di una cosmologia emozionale di Ezio Albrile; Il male di Saul: rûaª ra’ah fra malinconia, depressione e demonologia nell’Antico Testamento e nel giudaismo postbiblico di Dorota Hartman; Saturnine Traits, Melancholia, and Related Conditions as Ascribed to Jews and Jewish Culture (and Jewish Responses) from Imperial Rome to High Modernity di Ephraim Nissan e Abraham Ophir Shemesh; Tristezza - malinconia - accidia nella letteratura patristica di Celestino Corsato; Le sezioni sulla malinconia nella Practica, prontuario ebraico di medicina altomedievale di Giancarlo Lacerenza; Tristan, le héros triste. La mélancolie dans le Tristan de Gottfried de Strasbourg di Danielle Buschinger; La melancholia nella scuola eckartiana di Stefano Salzani; Malinconia e “fantasma dell’amato” nel Canzoniere di Hâfez di Shiraz di Carlo Saccone; ‘An agreable horror’. Giardini e melancholia nell’opera di Burton e Le Blon di Milena Romero Allué; Tra Burton e Hofer. Prolegomeni ad una storia della melanconia in Portogallo di Roberto Mulinacci; L’ange et la femme. La douce mélancolie au XVIIIème siècle en Europe di Ilaria Piperno. Una lettura tra Oriente e Occidente: Il Colloquio intimo con Dio di Ab° Yaz¥d al-Biståm¥, a cura di Nahid Norozi. Recensioni. Biografie e abstracts.
La bibliografia sul tema della malinconia è ormai assai vasta, in apparenza quasi esaustiva. Perché dunque proporre l’ennesima raccolta di studi su questo argomento? Forse perché fino ad ora mancava un’indagine che iniziasse ad esplorare quelle remote origini della malinconia che affondano nelle culture propriamente religiose e persino sciamaniche del mondo antico, in particolare del Mediterraneo orientale, seguendone quindi con una diversa attenzione e sensibilità intellettuale taluni sviluppi che, attraverso Medioevo e Rinascimento, arrivano sino alla modernità e alle soglie della contemporaneità. E cioè sino a quel fatidico 1789, oltre il quale la malinconia, dopo millenni di ricchissima storia culturale, e passando attraverso la troppo breve reinterpretazione romantica, verrà consegnata definitivamente alla psichiatria, da un lato, e alla psicoanalisi dall’altro, quale semplice malattia mentale. Eppure, tutte le culture antiche e medievali dell’Eurasia avevano considerato l’uomo come contraddistinto da una triplice modalità di esistenza: corporea, psichica e spirituale. La stessa triplicità che contraddistingueva anche il Cosmo. Una distinzione di livelli che rimane dunque fondamentale anche per il ricercatore, se si vuole comprendere appieno la complessa e raffinata articolazione dell’approccio antico e medievale al problema della malinconia, sia in generale che nei suoi casi specifici. La malinconia, così intesa, non è allora più solo una disposizione fisiologica che produce degli effetti a livello psicologico, o inversamente, una disposizione psicologica che stimola degli effetti a livello fisiologico. Ma può essere anche, più raramente, l’occasione di una dolorosa e profonda trasformazione spirituale. Una trasformazione che è esemplificata anche in divinis, come documentano talune rare iconografie religiose, sia orientali che occidentali.