La religione come fattore d'integrazione

Modelli di convivenza e di scambio religioso nel mondo antico
Curatore: Natale Spineto
Isbn: 978-88-6274-082-1
Collana: Biblioteca di studi storico-religiosi / ISSN 2279-5480
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Modelli di convivenza e di scambio religioso nel mondo antico
La religione come fattore d'integrazione
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-082-1
Numero in collana02
CollanaBiblioteca di studi storico-religiosi / ISSN 2279-5480
CuratoreNatale Spineto
PagineIV-212
Anno2008
In ristampaNo
DescrizioneLa religione come fattore d'integrazione
G. Filoramo, La religione come fattore di integrazione. Modelli di convivenza e di scambio religioso nel mondo antico. Introduzione • F. Diez de Velasco, Esbozo de un análisis comparado de algunos mecanismos de integración en las religionjes imperiales, nacionales y universales • A. M. G. Capomacchia, Religione sumerica e cultura accadica. Conservazione e uso di una tradizione • M. Rivaroli, Il dio Assur. Confronto tra realtà assira e cultura babilonese • N. Spineto, La religione come fattore di integrazione nel mondo greco • D. Segarra Crespo, La civiltà delle mescolanze. Dall’idromele alla fusione di comunità • M. Rocchi, Nascita di Gamos (Nonno, Dionisiache 40, 402-406) • J. Delgado Delgado, Prácticas y comportamientos religiosos de los romanos durante la segunda Guerra Púnica. «La religión como factor de integración» a examen • S. Montero Herrero, La supplicatio expiatoria como factor de cohesión social • A. Saggioro, Giuliano imperatore e l’Edictum de professoribus. Integrazione e senso della storia • F. Vecoli, La missione monastica tra i pagani. Aspetti del rapporto pagani-cristiani nell’Egitto tardo antico • Gli autori
«La religione come fattore di integrazione sociale e culturale: si tratta di un problema classico, che accompagna gli studi di storia delle religioni fin dal loro sorgere e che ritorna periodicamente al centro dell’attenzione in situazioni di profondi e radicali cambiamenti, in epoche di crisi che mettono in primo piano le dinamiche di inclusione-esclusione a tutti i livelli che un sistema teologico è in grado di attivare» (dall’Introduzione di G. Filoramo). Il tema ha assunto oggi una nuova rilevanza e attualità, ma gli studi recenti hanno insistito soprattutto sull’opposizione di monoteismo (generatore di violenza) e politeismo, oppure sulla concezione, più generale, della religione come stimolo o giustificazione per situazioni conflittuali. Si tratta di ricerche spesso condivisibili, che lasciano però in secondo piano, fino talvolta a obliterarlo, proprio quel ruolo d’integrazione che le religioni possiedono. Questo ruolo si può manifestare in diversi modi: all’interno di una cultura la religione può celebrare e rinnovare, ad esempio, la coesione sociale attraverso i riti, oppure può costituire il luogo dell’integrazione di divinità e culti più o meno estranei; o, ancora, avere un ruolo nell’incontro fra civiltà diverse e conoscere fenomeni di «mescolanza». Esistono, inoltre, idee e teorie che intendono superare le differenze fra i popoli in nome di un’unità di ordine religioso. Alcuni specialisti spagnoli e italiani di storia delle religioni si sono confrontati su queste tematiche, quali si definiscono nel mondo mediterraneo antico e tardo-antico.