Parrasulu. Parlasolo

Sku
88-7694-575-X
16,00 €
Edizione bilingue con testo a fronte
Curatore: Giancarlo Depretis
Autore: Stefano Marino
Isbn: 88-7694-575-X
Collana: Biblioteca Mediterranea Poesia
Quick Overview
Edizione bilingue con testo a fronte
Parrasulu. Parlasolo
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-575-X
Numero in collana01
CollanaBiblioteca Mediterranea Poesia
AutoreStefano Marino
CuratoreGiancarlo Depretis
PagineII-164
Anno2001
In ristampaNo
DescrizioneParrasulu. Parlasolo
IIl segreto delle parole e l’universo di suoni che articolano i versi di Parrasulu (Parlasolo) di Stefano Marino (Reggio Calabria, 1936) in fonemi estranei alla lingua italiana risultano meno inconsueti e dissonanti, grazie a una poesia che aspira ad universalizzarsi nei grandi temi dello spirito e dei conflitti, senza però mai concedersi al quotidiano e al gergale. È la memoria uditiva a ravvivare quella visiva e a trascinarla nel presente dell’oralità. Al richiamo dei suoni, che si impongono anche come affermazione d’identità culturale, oltre che come ricordo delle proprie origini, e che motivano il ricorso al dialetto reggino quale lingua del sentire e del pensare, il poeta affida le proprie emozioni. Quella lingua circoscritta alla zona di Reggio Calabria finisce per assimilarsi al percorso esistenziale di Marino fino a connotare la tensione di un io che vive nella precarietà dello spazio, sospeso tra passato e presente, tra sogno e realtà, ma anche nella memoria e nel pensiero che sorveglia l’emozione. Fra la drammaticità e le raffinate armonie in cui si tessono le eco dei grandi archetipi mitici della cultura mediterranea, Marino si ritrova nella terribile strettoia della sua Scilla e Cariddi, trasfusa in una mitologia rinnovata; una metafisica che si adatta al presente e che vibra nel non più e nel non ancora. Compresso dal dato memoriale, l’oggi si qualifica nell’attesa delle “cose da niente”, mentre il poeta può proseguire il suo viaggio, luminoso e universale, nonostante l’apparente reductio semantica e dialettale del proponimento: cosi i nenti.