Il volume si propone di analizzare, far conoscere e approfondire la storia, la letteratura, la cultura – intesa questa nel senso più ampio del termine (linguistica, filosofia, arti visive, architettura, storia del costume, geografia, pubblicistica, ecc.) – dei vari popoli – croati, romeni, ucraini (ruteni e/o rusyny), serbi, slovacchi, sloveni, tedeschi (svevi e sassoni), ebrei, italiani, ungheresi (magiari e magiaro-secleri transilvani) – che vissero insieme nella cornice statale del Regno d’Ungheria all’epoca dell’Impero austro-ungarico sorto nel 1867 in seguito al Compromesso (termine italiano che traduce impropriamente quelli tedesco e ungherese, più corretti, di Ausgleich e Kiegyezés, cioè “Accordo”) tra l’Austria o, per meglio dire, tra la dinastia asburgica e l’Ungheria. Multidisciplinare, al pari del Convegno da cui si origina, il volume aspira a dare un quadro, il più ampio possibile e privo di luoghi comuni spesso cristallizzatisi nel tempo, della storia e, all’interno di essa, dello sviluppo socio-economico-culturale e delle idee che, seppure fra luci e ombre, si ebbe in Ungheria con l’apporto determinante dei vari popoli inseriti nei territori della Corona di Santo Stefano (altro nome con cui il grande Regno ungherese veniva e viene individuato) nei cinquanta anni (1867-1918) che furono gli ultimi dell’Impero retto dagli Asburgo e della stessa Grande Ungheria o Ungheria storica (come gli storici contemporanei, soprattutto ungheresi, la chiamano oggi). Alla realizzazione di questa aspirazione, per certi versi non facile da ottenere, contribuiscono venti saggi che, pur rispecchiando un ampio ventaglio di interessi scientifici e culturali degli importanti studiosi che ne sono gli autori, sono finalizzati a far conoscere al lettore italiano una storia e una cultura legati a un Paese specifico, l’Ungheria, e a un’epoca che nel bene e nel male ne ha rappresentato uno dei momenti, se non il più importante in assoluto, sicuramente uno dei più importanti della sua civiltà millenaria. Il volume e il Convegno da cui esso trae origine sono stati sostenuti dal Centro Interuniversitario di Studi Ungheresi e sull’Europa Centro-Orientale (CISUECO), dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi Roma TRE, dall’Accademia d’Ungheria in Roma e dal Ministero degli Affari Esteri ungheresi, che tramite l’Ambasciata d’Ungheria in Roma ha contribuito finanziariamente, insieme al CISUECO, alla loro realizzazione.