L’entremés come genere letterario

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88-7694-382-X
15,00 €
Autore: Giancarlo Depretis
Isbn: 88-7694-382-X
Collana: Biblioteca Mediterranea Studi / ISSN 2612-3029
L’entremés come genere letterario
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-382-X
Numero in collana02
CollanaBiblioteca Mediterranea Studi / ISSN 2612-3029
AutoreGiancarlo Depretis
Pagine156
Anno1999
In ristampaNo
DescrizioneL’entremés come genere letterario
Premessa • I L’entremés come genere letterario: La comicità come caratterizzazione mimetica e spettacolare dell’entremés • Convenzioni teatrali nell’entremés: la spettacolarità teatrale intesa come “collisione” tra testo/scena e pubblico • Forme spettacolari e comiche nel “Diego Moreno” di Quevedo. Figure di riuso e figure di consumo • II Entremeses in lingua castigliana di due autori portoghesi: Doppio registro linguistico nell’opera di Manoel Coelho Rebello: La Musa entretenida • Due entremeses di Jacinto Cordeiro: El entremés famoso de los sordos e El famoso entremés de Don Roque • Bibliografia generale
Durante il Secolo d’Oro spagnolo la rappresentazione di una commedia che non accogliesse tra un atto e l’altro un’opera teatrale breve, di carattere giocoso, quale l’entremés, era impensabile. Lo esigeva il pubblico e lo imponevano le nuove convenzioni teatrali che, rivolte soprattutto alla spettacolarità della rappresentazione, lo annettevano come spazio destinato all’evasione e alla comicità. L’importanza dell’entremés quale genere teatrale, anche se subordinato alla commedia, acquistò, durante il periodo barocco, un grande rilievo, tanto da concorrere a determinare in molti casi il successo del dramma stesso e ad affermarsi anche come genere letterario quando a occuparsene furono autori quali Lope de Rueda, Cervantes, Quevedo, Quiñones de Benavente o Calderón. Con il presente studio l’autore, utilizzando come modello l’Entremés de Diego Moreno di Quevedo, si è proposto di analizzare i diversi aspetti drammaturgici di questo genere teatrale soffermandosi principalmente sulla contrapposizione tra la sua natura satirica e dissacratoria, a livello stilistico, tematico e ambientale, e le forme della commedia seria che lo ospitava. Due mondi opposti che finivano per integrarsi nel segno di quello “spiritus fantasticus” inesauribile a cui attingevano autori, attori e pubblico.