La rosa d'inverno

Sku
978-88-6274-593-2
16,00 €
Al sultano («Opuscula theologica» I, 32; II, 3)
Curatore: Alessandro Mussini
Autore: MIichele Psello
Isbn: 978-88-6274-593-2
Collana: Millennium / ISSN 2037-979X
Quick Overview
Al sultano («Opuscula theologica» I, 32; II, 3)
La rosa d'inverno
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-593-2
Numero in collana08
CollanaMillennium / ISSN 2037-979X
AutoreMIichele Psello
CuratoreAlessandro Mussini
PagineIV-112
Anno2015
In ristampaNo
DescrizioneLa rosa d'inverno
Grazie a questo volume divengono finalmente più accessibili, in virtù della traduzione italiana basata sul testo a fronte della Teubner, due fra i più importanti Opuscula theologica (I, 32 e II, 3) del grande genio bizantino Michele Psello (1018-1078 circa). Autentico erede della Metis e della versatilità di Odisseo (praticò quasi tutti i campi del sapere), Psello qui, come esegeta, teologo neoplatonico e “console dei filosofi”, ci invita, per i suoi giardini nascosti, a contemplare lo splendore dei suoi roseti, la rete delle rivelazioni, degli enigmi, dei labirinti circolari. Nell’Opusc. theol. I, 32, Psello, come se fosse un personaggio di J. L. Borges, mette in guardia e, al contempo, sfida i suoi allievi del risorto Ateneo filosofico di Bisanzio ad affrontare una questione cruciale per la teologia e la teodicea cristiana: perché nel Libro di Giobbe Satana si presenta subito di fronte a Dio con gli altri angeli? Perché non è sepolto negli abissi? Quale sarà la sua funzione e il senso della sua presenza nel cosmo dei gradi ontologici? Come l’Ulisse dantesco, Psello arde dal desiderio di assecondare la ricerca della misteriosa “rosa d’inverno”, la rosa più rara che si perpetua nella stagione più sobria e più profonda, nella stagione che non a tutti i fiori consente di sbocciare. E una vera e propria “rosa d’inverno” è anche l’Opusc.theol. II, 3. L’epistola al Sultano Malik-shah, scritta a pochi anni di distanza dalla disfatta di Mantzikert, è un documento di straordinario valore storico: Psello, coll’intento di iniziarci al mistero dell’Incarnazione del Signore, sceglie come destinatario Malik-shah, poiché questi è un grande sovrano e un vero principe illuminato, poiché tutela nel suo impero le chiese e favorisce il dibattito fra i sapienti nel confronto tra il mondo spirituale cristiano e quello musulmano. Entrambi i testi – che sono, per così dire, un mosaico di citazioni e un intarsio di sofismi e arabeschi – ci offrono una prospettiva nuova su Bisanzio e sul sentiero che conduce al nostro Umanesimo.
Alessandro Mussini (Genova, 1964) si è laureato in Lettere Classiche nel 1988 con una tesi sull’iconografia musicale greca, quale allievo di Mario Bonaria e di Leopoldo Gamberini. Nel 1990 ha curato per la casa editrice Nardini (Firenze) la prima traduzione in lingua moderna della Varia dottrina di Michele Psello. Autore di un romanzo (Verso il grigiore, Firenze 1996), collabora con le seguenti riviste: Slavia (Roma), con cui ha pubblicato articoli di critica letteraria (su Gogol’, Dostoevskij e Herder) e di musicologia (su Šostakovič); Resine di Savona (su Jean Sibelius); e Zetesis di Milano (sulla concezione del Tragico in Karl Jaspers nel centenario della Allgemeine Psychopathologie). Nel febbraio del 2015 ha partecipato al Convegno dell’Università di Torino Homo interior. Presenze dell’anima nelle letterature del Medioevo, con una relazione sul tema dell’ombra e dell’anima nel XXV Canto del Purgatorio dantesco. Alessandro Mussini insegna Lettere Classiche nel Liceo Classico Andrea D’Oria di Genova.