Studi properziani

Il lessico e l'immaginario della bellezza
Autore: Simona D'Intino
Isbn: 978-88-6274-071-5
Collana: Collana del Dipartimento di Studi classici dall'antico al contemporaneo. Sezione di Filologia e letteratura
Non disponibile
Quick Overview
Il lessico e l'immaginario della bellezza
Studi properziani
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-071-5
Numero in collana05
CollanaCollana del Dipartimento di Studi classici dall'antico al contemporaneo. Sezione di Filologia e letteratura
AutoreSimona D'Intino
PagineXVIII-198
Anno2008
In ristampaNo
DescrizioneStudi properziani
Presentazione • Prefazione • Capitolo I – La bellezza come fonte d’amore e d’ispirazione • Capitolo II – L’idea di bello • Capitolo III – Il ritratto della puella • Abbreviazioni bibliografiche • Indice dei passi properziani
Principale erede del neoterico Catullo, che pone le prime condizioni per l’originalità dell’elegia latina, e, ad un tempo, immediato precursore di quell’Ovidio con il quale il genere elegiaco esaurisce in sostanza la sua breve ma intensa stagione, Sesto Properzio svolge un fondamentale ruolo di ‘cerniera’ e di codificazione nella linea evolutiva che dai modelli ellenistici arriva agli elegiaci augustei passando attraverso l’insegnamento dei poetae novi. Il presente saggio intende analizzare questo complesso intreccio di continuità con la tradizione erotica anteriore e personale innovazione quale si viene delineando nella rappresentazione properziana del personaggio femminile e della passione totalizzante e tormentata che lega il servus amoris alla sua domina, scegliendo, come campo d’indagine particolarmente proficuo e significativo, il lessico e l’immaginario connessi all’ideale di bellezza ammirato e celebrato dall’amante-poeta. Coniugando infatti l’analisi storico-linguistica con un esame critico di componenti stilistiche e strutturali, motivi topici e suggestioni letterarie e figurative che concorrono a caratterizzare i carmi incentrati sull’amore per Cinzia, è possibile constatare il notevole spazio e risalto che l’elogio e il ritratto della bellezza vengono ad assumere nelle forme eminentemente ‘visuali’ della poetica properziana e nella specifica concezione del proprio canto come strumento di corteggiamento e di ‘immortale glorificazione’ della donna amata; ma soprattutto si possono mettere in luce criteri e procedimenti che, fin dall’elegia d’esordio, regolano e determinano il dialettico e talora problematico rapporto dell’augusteo Properzio con l’eredità alessandrino-neoterica e/o – in proiezione futura – con la ‘libresca’ e per tanti versi ironica e dissacrante riformulazione coincidente con la prima fase della produzione ovidiana.
Simona D’Intino si è laureata in Lettere Classiche nel 2002 presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara con una tesi in Letteratura latina concepita e strutturata come una serie di studi sull’aggettivo in Catullo. Nel 2007 presso il medesimo Ateneo ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Filologia e Letterature greca e latina, elaborando una tesi di Diploma volta a individuare e approfondire le peculiari prospettive e gli aspetti di continuità e di innovazione con cui il tema della bellezza, intesa come fonte d’amore e d’ispirazione poetica, viene a configurarsi nel canzoniere di Properzio. Ha in seguito ripreso e sviluppato i risultati di tali ricerche con ulteriori approfondimenti sul panorama complessivo dell’elegia romana, che sono in parte confluiti nel presente saggio.