L’occhio di Cesare Vecellio. Abiti e costumi esotici nel ’500

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88-7694-294-7
18,00 €
Autore: Jeannine Guérin Dalle Mese
Isbn: 88-7694-294-7
Collana: Oltramare
L’occhio di Cesare Vecellio. Abiti e costumi esotici nel ’500
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-294-7
Numero in collana06
CollanaOltramare
AutoreJeannine Guérin Dalle Mese
Pagine304; 170 ill. in bianco e nero
Anno1998
In ristampaNo
DescrizioneL’occhio di Cesare Vecellio. Abiti e costumi esotici nel ’500
Introduzione. Una nuova moda: le raccolte di costumi nella seconda metà del ’500 • I. Dall’autore al libro • II. Vestire alla turchesca • III. Dalle eleganti damascene al Gran Soldano del Cairo • IV. Barbareschi, belle moresche, e indi senza fine • V. Affascinanti vergini di Shiraz e nobilissimi cinesi • VI. America: il nuovo selvaggio • Conclusione. Ritrattti di famiglia in un quadro veneziano • Bibliografia: 1. Fonti scritte, iconografiche e cartografiche • 2. Studi • 3. Bibliografie, atlanti, dizionari • Indici: Personaggi e Toponi • Illustrazioni, Abiti e Costumi
Nel 1590 esce il libro sugli abiti «di diverse parti del mondo» di Cesare Vecellio, parente di Tiziano. La sua grande novità e il suo interesse stanno nell’aver offerto al pubblico un’opera che associa immagini e discorso, mentre in quelle analoghe precedenti lo spazio era tutto occupato dalle immagini soltanto. Tra i numerosi abiti della raccolta di Vecellio, ci si è limitati a quelli che si possono chiamare «esotici», riprendendo il titolo di un’altra raccolta cinquecentesca, quella francese di Guillaume Le Bè, Costume exotiques, uscita in Francia cinque anni prima. Confronti con altri abiti, presentati da Vecellio o da artisti contemporanei, sono proposti quand’appare necessario. Gli abiti americani sono tolti dalla seconda versione vecelliana, ritoccata e ampliata nel 1598. L’intento di questo libro non è di restituire l’immagine degli abiti «esotici» nella prospettiva della storia del costume, ma è piuttosto un approccio iconografico e testuale per reperire elementi della mentalità di allora. Dopo un secolo di scoperte che hanno sconvolto i segni di riferimento tradizionali, come un veneziano del Rinascimento vede e giudica gli sttori di questo immenso teatro del mondo? Come vede gli altri? «l’altro»? Il libro di Vecellio ci rimanda, come uno specchio, l’immagine di chi è guardato e di chi guarda e, dietro di lui, quella di una parte della società europea di allora.
Jeannine Guérin Dalle Mese è professore di Lingua, Letteratura e Civiltà Italiana nell’Università di Poitiers (Francia). Ha dedicato la maggior parte delle sue ricerche alle relazioni di viaggiatori italiani, principalmente in Oriente, dal Medioevo al Rinascimento (Il sultano e il profeta di Giovan Maria Angiolello, Milano, Serra e Riva, 1985; Ègypte. La mémoire et la rève. Itinéraires d'un voyage 1320-1601, Firenze, Olschki, 1991). Si interessa, in particolare, all’immagine degli abiti nel Cinquecento (L’image du vêtement exotique dans les recueils illustrés du XVI siècle: le nouveau sauvage, in Le voyage: de l’aventure à l’écriture. Autres Italies, «La Licorne», Poitiers, UFR Langues Littératures, 1995).