Viaggio a Gerusalemme di Pietro Casola

Curatore: Anna Paoletti
Isbn: 88-7694-530-X
Collana: Oltramare
Non disponibile
Viaggio a Gerusalemme di Pietro Casola
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-530-X
Numero in collana08
CollanaOltramare
CuratoreAnna Paoletti
Pagine348
Anno2001
In ristampaNo
DescrizioneViaggio a Gerusalemme di Pietro Casola
Se durante il Medioevo il pellegrinaggio in Terra Santa era divenuto una pratica sempre più diffusa a tal punto da creare una vera organizzazione per mare e in loco, alla fine del 1400, tuttavia, il viaggio in Palestina non risulta più così tranquillo e sicuro, a causa dell’atteggiamento sempre più intransigente del popolo arabo. Testimone di questo cambiamento è Pietro Casola che nel 1494 compie il suo pellegrinaggio a Gerusalemme, affrontando non pochi disagi e pericoli. Casola scrive su richiesta per comunicare l’esperienza vissuta, per raccontare episodi particolari, per descrivere paesi e terre da secoli conosciuti eppure così vagheggiati, per trasmettere la luce di quella fede approfondita e maturata lungo le strade della Palestina, per mantenere viva la memoria di ogni passo compiuto lontano dalla propria patria. Traspare chiaramente come il suo «pubblico» sia vasto: quasi sicuramente, uomini di una certa cultura, contemporanei e forse suoi concittadini. Nel corso di tutta l’opera non mancano però frequenti rimandi al pubblico, riferimenti alle persone che, in un futuro più o meno recente, leggeranno l’itinerario.
Nato intorno al 1430 da una nobile famiglia milanese, Pietro Casola si dedica alla carriera ecclesiastica, viene prima eletto rettore della chiesa di S. Vittore al Pozzo e nominato poi cappellano della chiesa di S. Tommaso in Terramare a Milano. Dopo il 1460, si trova a Roma forse come segretario della legazione milanese alla corte papale. Nel 1476 accede al canonicato nella Chiesa di Milano, entrando a far parte del clero maggiore, al quale potevano accedere di regola i soli appartenenti a famiglie nobili. Nel 1494 compie il suo pellegrinaggio in Terra Santa. La sua nomina a canonico della basilica di S. Ambrogio a Milano è successiva al 1502. Muore nel 1507, assistito da Ambrogio Varese di Rosate, medico personale di Ludovico il Moro. Di particolare interesse risulta essere anche la sua produzione libraria legata all’attività di liturgista, in buona parte conservata presso il capitolo del Duomo di Milano.