Strade e politica

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88-7694-724-8
16,00 €
Storia della viabilità nella provincia di Torino
Autore: Massimo Moraglio
Isbn: 88-7694-724-8
Collana: Ventunesimo Secolo. Studi e ricerche sull'età contemporanea / ISSN 2724-4962
Quick Overview
Storia della viabilità nella provincia di Torino
Strade e politica
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-724-8
Numero in collana07
CollanaVentunesimo Secolo. Studi e ricerche sull'età contemporanea / ISSN 2724-4962
AutoreMassimo Moraglio
Pagine196
Anno2003
In ristampaNo
DescrizioneStrade e politica
Mercanti e viaggiatori, carrozze e bestie da soma, stazioni di posta e locande: senza soluzione di continuità la strada ha permesso e mantenuto attive le comunicazioni e gli scambi commerciali lungo i secoli. Anche in pieno boom ferroviario, nella seconda metà dell’Ottocento, il nuovo stato italiano, pur tra mille difficoltà politiche e finanziarie, si poneva fra gli obiettivi primari quello di incrementare il numero e la qualità delle strade, considerate elementi indispensabili per il nation building. Malgrado le intenzioni, lo sviluppo della rete viaria fu parziale e non avvenne solo per opera del governo centrale. Parlare di storia della viabilità, per quanto concerne l’Italia, significa infatti parlare di enti locali e, in particolare, delle province, che furono individuate dallo stato come strumenti locali del processo di infrastrutturazione. Le vicende della provincia di Torino rientrano appieno in questo scenario. Come le altre amministrazioni, anche quella torinese gestiva un’estesa rete di strade, per il cui miglioramento la classe politica locale aumentò gli investimenti e la tassazione, allargando il proprio ambito di intervento. Prima che il fascismo si costituisse in regime, l’azione dispiegata dalle province era talmente vasta che giunsero a un passo dal controllo di tutta la viabilità nazionale, proponendosi come unici gestori delle strade. Con la costituzione dell’Azienda autonoma statale della strada, nel 1928, le loro ambizioni finiranno nel nulla, ma non di meno resteranno protagoniste di ogni riforma del settore, fino all’eccezionale espansione della rete viaria negli anni sessanta e settanta, in una società ormai proiettata verso la motorizzazione di massa.
Massimo Moraglio è dottore di ricerca in Storia dell’architettura e dell’urbanistica al Politecnico di Torino. Attualmente è titolare di un assegno di ricerca presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino. Si occupa di storia delle infrastrutture con particolare attenzione al sistema stradale e autostradale. Ha pubblicato Costruire il manicomio (Unicopli, 2002).