«Non perdere la speranza»

Sku
978-88-6274-136-1
25,00 €
La storia di due sorelle in Lager
Curatore: Elisa Mora
Autore: Maria Camilla Pallavicino di Ceva e di Priola
Isbn: 978-88-6274-136-1
Collana: Quaderni della Memoria
Quick Overview
La storia di due sorelle in Lager
«Non perdere la speranza»
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-136-1
Numero in collana05
CollanaQuaderni della Memoria
AutoreMaria Camilla Pallavicino di Ceva e di Priola
CuratoreElisa Mora
PagineLII-264
Anno2009
In ristampaNo
Descrizione«Non perdere la speranza»
Introduzione ● Biografia ● Nota ai testi ● “Siamo ancora vive e insieme”, una testimonianza inedita ● La partigiana deportata, conferenza ● Il contributo delle donne alla lotta di liberazione, conferenza ● Intervista a cura di Laura Matteucci ● Indice dei nomi e dei luoghi ● Glossario ● Appendice ● Bibliografia ● Ringraziamenti
“Tengo soltanto la gamella arrugginita che è sempre stata con me ed un libretto di ricette di cucina scritto con cura proprio per essere portato a casa. Alla sera, al rientro in baracca accucciate nei letti a castel­lo, s’incominciava a parlare di minestre e pietanze; di tante minestre da sentirne il profumo e di tante pietanze da sentirne il sapore e parlando si scrivevano ricette sui ritagli bianchi dei giornali. Su queste pagine, in minutissima calligrafia c’è la cucina di gran parte d’Europa” Due documenti rappresentano il cuore di questo libro: un dattiloscritto inedito sulla deportazione a Ravensbrück, redatto negli anni 70 ma sulla base di appunti precedenti, e un sorprendente libricino di 150 pagine: preziosi fogli sui quali di sera Maria Camilla annotava con precisione le ricette raccontate dalle altre prigioniere. Si tratta di un documento unico nel suo genere: parlare di ricette era un pò come sentirsi di nuovo a casa e in questo modo di rivivere il passato, mantenendolo in vita, c’era un filo di speranza per il futuro. Dunque anche uno strumento di resistenza e di trasgressione: non un passatempo qualunque, ma un'inconsapevole quanto spontanea difesa psicologica che le donne utilizzavano per sopravvivere e per preservare, dalla tremenda quotidianità che erano costrette a vivere, frammenti importanti d’identità e di femminilità.
Maria Camilla Pallavicino di Ceva e di Priola (1923-1989), partigiana, viene catturata a Nucetto il 24 aprile 1944 insieme alla sorella Maria Alessandra con la quale condividerà tutta l’esperienza della prigionia. Deportata a Ravensbrück e immatricolata col n. 49569, sarà successivamente trasferita nel sottocampo di Rechlin, per essere liberata dai russi l’8 maggio 1945. Maria Alessandra Pallavicino di Ceva e di Priola (1921), anchíessa prigioniera a Ravensbrück col n. 49568, poi trasferita nel sottocampo di Rechlin insieme alla sorella, vive oggi a Torino. Elisa Mora, nata a Torino nel 1981, si è laureata presso l’Università di Torino con una tesi sulla deportazione femminile, argomento che le interessa e la appassiona da sempre. Le sue ricerche hanno portato alla luce molti dei singolari documenti contenuti in questo volume.