Presenza e Relazione

Sku
978-88-6274-342-6
20,00 €
Nel pensiero di Martin Buber
Autore: Francesco Ferrari
Isbn: 978-88-6274-342-6
Collana: Etica ed ermeneutica
Quick Overview
Nel pensiero di Martin Buber
Presenza e Relazione
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-342-6
Numero in collana10
CollanaEtica ed ermeneutica
AutoreFrancesco Ferrari
PagineX-306
Anno2012
In ristampaNo
DescrizionePresenza e Relazione
Tavola delle sigle ● Prefazione di Silvano Zucal ● Prima sezione: Presenza e Relazione nelle ‘opere predialogiche’ di M. Buber ● Introduzione ● Che cosa (anche) è il chassidismo: questioni (non solo) ermeneutiche ● 1. Alcune peculiarità della dottrina chassidica ● 2. Lineamenti di una antropologia filosofico-religiosa sulla base del chassidismo ● 3. Indizi per una interpretazione buberiana del chassidismo nel pensiero religioso liberale ● Seconda sezione: Presenza e Relazione nelle ‘opere dialogiche’ di M. Buber ● Introduzione ● Le parole fondamentali sono parole-relazione ● 1. Le tre sfere e le tre leggi della relazione Io-Tu ● 2. “Ogni vita reale è incontro” ● 3. Il presente e la presenza ● 4. Permanere nella presenza: critica della religione, affermazione della religiosità ● Conclusione ● Il dialogo(,) tra accadere ed azione ● 1. Alcune premesse, per concludere ● 2. Accadere ed azione del dialogo ● 3. La dialogicità dell’accadere e dell’azione ● 4. I segni e la responsabilità ● Bibliografia ● Ringraziamenti
È possibile istituire un nesso tra la presenza di Dio nel mondo, che Buber avrebbe descritto fin dai suoi primi scritti chassidici attraverso la nozione cabalistica di Shekinah, la presenza di Dio nell’uomo e la presenza dell’uomo a se stesso? È possibile riconoscere alla presenza il carattere fondamentale dell’accadere della relazione e, insieme, fondare la religione sull’accadere di quell’originario evento d’incontro, su una risposta al Tu? È possibile che, proprio attraverso l’evento della presenza, del presente dischiuso nell’Augenblick, la religione possa ritornare al suo significato di relazione, di legame vissuto nella pienezza dell’ora terrena? Ultima delle Sefirot a rompersi nella dottrina di I. Luria, la presenza di Dio nel mondo si offre all’uomo capace di riceverla, nell’intratenersi della relazione, sul fondamento di una passività originaria, in cui l’uomo è chiamato a rispondere con un’azione che proviene dall’interezza del proprio essere. Relazione entro l’essere del singolo uomo, chiamato a compiere in se stesso quell’interezza che ha nome unità; relazione tra il singolo uomo e l’intero cosmo, a partire da ogni singolo “altro” che gli può accadere di incontrare; relazione come incontro, unità, rivelazione, religione e, pertanto, come presenza. Religione come presenza, parimenti nell’urgere dell’eterno nell’istante, nel “qui e ora” della ewige Offenbarung. “In principio è la relazione”: tale è l’intuizione buberiana fondamentale, a partire dalla quale la realtà può raggiungere il proprio compimento come quel dialogo in cui incontrante e incontrato si chiamano tra loro Io e Tu, nel dono reciproco della presenza. Presenza e relazione, sistole e diastole dell’unica vita reale.

Francesco Ferrari (Genova 1986) è attualmente borsista nel Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Genova, beneficiando di un programma di cotutela avviato con la Eberhard Karls Universität Tübingen. Svolge le sue ricerche sul pensiero di Martin Buber, in particolare intorno alle sue opere giovanili, e quindi volgendosi al pensiero ebraico del Novecento, agli aspetti religiosi della Lebensphilosophie, alla cultura della finis Austriae. La sua traduzione e curatela dei volumi buberiani Religione come presenza e Il messaggio del chassidismo sono in corso di pubblicazione. L’autore è a disposizione di quanti desiderino contattarlo all’indirizzo ferra@email.it © Walter Pasero