Angeleida

Curatore: Luciana Borsetto
Autore: Erasmo di Valvasone
Isbn: 88-7694-843-0
Collana: Manierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
Non disponibile
Angeleida
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-843-0
Numero in collana05
CollanaManierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
AutoreErasmo di Valvasone
CuratoreLuciana Borsetto
PagineIV-288
Anno2005
In ristampaNo
DescrizioneAngeleida
Come rappresentare, in un sacro poema di fine Cinquecento, immagini simboliche quali quelle legate alla battaglia angelica senza incorrere nelle derive idolatriche stigmatizzate all’epoca per la pittura? A quali modalità comunicative attingere per garantire al sacro soggetto il giusto incontro sapienziale tra teologia e poesia? In che modo con esso aderire alle istanze di ordine etico poste alla base della sperimentazione artistica del sacro? Questi i nodi di fondo dell’Angeleida, poema in ottave in tre libri indirizzato al doge Pasquale Cicogna e alla veneta Signoria che Erasmo di Valvasone (1528-1593) manda in luce a Venezia tre anni prima della sua scomparsa intrecciando motivo encomiastico e tematica sacra, fabula metastorica e contemporaneità, tensione religiosa e visione filoveneziana del mondo. Memore forse del conflitto sul libero arbitrio tra Erasmo e Lutero degli anni Venti del Cinquecento, il letterato friulano offre in esso inusitato sviluppo diegetico ai versetti 12 7-11 dell’Apocalisse giovannea, accostati di scorcio dai grandi epici latini dell’Umanesimo cristiano dei primi decenni del Cinquecento, così come dal Tasso della Liberata, ma fatti anche oggetto esclusivo di autonoma elaborazione narrativa in poemi in ottave della seconda metà del secolo. L’edizione che qui si propone, quarta dopo la princeps (Somasco 1590), sulla quale si esempla, e le due ristampe ottocentesche che ne seguirono (fratelli Mattiuzzi 1825; Polidori 1842), ma prima annotata e commentata anche con la scorta del Discorso sull’opera di Scipione Manzano (Somasco 1595), mette in luce la tradizione cinquecentesca del tema, il serrato confronto con gli Antichi stabilito dall’autore nell’attraversarla, il lavoro continuo di contaminatio tra Bibbia e classicità orchestrato dalla scrittura e le suggestioni di immagine offerte dal vasto intertesto sollecitato, alcune delle quali entrate nella ricezione europea del poema, come attesta il capolavoro stesso del Milton (VI libro del Paradise lost).
Luciana Borsetto (Università di Padova-Dipartimento di Italianistica) lavora sui due versanti dell’Italianistica e della Comparatistica. Ha curato le edizioni delle Lettere secolari del Muzio (1985), della Vita di Galilei del Viviani (1992), dei Sei primi libri de l’Eneide a più illustri et honorate donne e dell’Eneida in toscano del Cerretani (2002). Molti suoi lavori compaiono in riviste e raccolte miscellanee di studi in Italia e all’estero. È autrice, fra l’altro, di: Lingua, dialetto, poesia. Cinque analisi (1989), dell’“Eneida tradotta”. Riscritture poetiche del testo di Virgilio nel XVI secolo (1989) e di Tradurre Orazio, tradurre Virgilio. Eneide e Arte poetica nel Cinque e Seicento (1996). Per le Edizioni dell’Orso sono usciti: Il furto di Prometeo. Imitazione, scrittura nel Rinascimento (1989); Riscrivere gli Antichi, riscrivere i Moderni e altri studi di letteratura italiana e comparata tra Quattro e Ottocento (2002); Italia-Slavia tra Quattro e Cinquecento. Marko Marulic umanista croato nel contesto storico-letterario dell’Italia e di Padova (2004).